Accertamento del passivo, azione revocatoria, computo del periodo sospetto e consecuzione di procedure

La Redazione
25 Febbraio 2014

Quando ad un procedimento di concordato preventivo introdotto con domanda depositata dopo il 10 settembre 2012 segua – senza soluzione di continuità – la dichiarazione di fallimento del debitore, il periodo di sei mesi previsto dall'art. 67, comma 1, n. 4), della legge fallimentare si computa a ritroso con decorrenza dalla data di pubblicazione della domanda di concordato nel registro delle imprese.

Quando ad un procedimento di concordato preventivo introdotto con domanda depositata dopo il 10 settembre 2012 segua – senza soluzione di continuità – la dichiarazione di fallimento del debitore, il periodo di sei mesi previsto dall'art. 67, comma 1, n. 4), della legge fallimentare si computa a ritroso con decorrenza dalla data di pubblicazione della domanda di concordato nel registro delle imprese.

Ai fini del computo del termine iniziale del cd. periodo sospetto in materia di revocatoria fallimentare, deve aversi riguardo alla data di pubblicazione sul registro imprese della domanda di concordato “con riserva” (presentata a norma del sesto comma dell'art. 161 l. fall.) e non al successivo momento di integrazione della medesima con la proposta, il piano ed i documenti mancanti.

Nel procedimento di formazione dello stato passivo il curatore fallimentare può legittimamente limitarsi a far valere in via di eccezione l'inefficacia - in quanto revocabili si sensi degli artt. 64, 66, 67, commi 1 e 2, e 69 l. fall. - di atti o fatti addotti dal creditore a fondamento della domanda di ammissione del credito e/o del riconoscimento della relativa prelazione.

L'accoglimento della cd. eccezione revocatoria, sollevata dal curatore fallimentare, non comporta la caducazione a tutti gli effetti del credito e/o della prelazione, ma soltanto il rigetto della domanda di insinuazione al passivo (se è revocabile il titolo) oppure la sua ammissione con rango chirografario (in caso di revocabilità della prelazione).

Non deve essere sospeso il procedimento di opposizione allo stato passivo, nel quale il curatore abbia ribadito la cd. eccezione revocatoria sollevata in sede di stesura del progetto ex art. 95 l. fall., quando lo stesso curatore abbia promosso contro il creditore autonoma azione revocatoria per l'inefficacia degli stessi atti o fatti, non rivestendo la decisione di detta azione natura pregiudiziale rispetto alla definizione del procedimento ex art. 98 l. fall.

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