Approvata la legge anticorruzione: torna il falso in bilancio

La Redazione
25 Maggio 2015

Il Senato ha approvato definitivamente la legge Anticorruzione, con 280 voti a favore, 53 contrari e 11 astenuti. Le false comunicazioni sociali tornano così ad essere un delitto, e non più una contravvenzione. Si attende, ora, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il Senato ha approvato definitivamente la legge Anticorruzione, con 280 voti a favore, 53 contrari e 11 astenuti. Le false comunicazioni sociali tornano così ad essere un delitto, e non più una contravvenzione. Si attende, ora, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Delitto di false comunicazioni sociali: le sanzioni. Il nuovo testo degli artt. 2621 e 2622 c.c. (come modificati dall'art. 9 del ddl appena approvato) prevede sanzioni severe per gli autori del falso in bilancio: la reclusione da 3 a 8 anni, se la società è quotata, e da 1 a 5 se non è quotata. Il nuovo art. 2621-bis prevede, però, che se il reato è stato commesso su conti di società, sotto i limiti previsti dalla legge fallimentare, la sanzione è ridotta (da sei mesi a 3 anni). Previsti anche sconti di pena, per fatti di lieve entità, e la non punibilità per illeciti di particolare tenuità (art. 2621-ter): è demandato al giudice il compito di valutare la lieve entità del fatto a tenendo conto "della natura e delle dimensioni della società e delle modalità o degli effetti della condotta".
I soggetti che possono rispondere del reato sono i direttori generali, gli amministratori, i sindaci, i liquidatori e coloro che si occupano delle scritture contabili.
Aumentano anche le sanzioni pecuniarie per i reati di cui al d.lgs. n. 231/01, sulla responsabilità amministrativa degli enti.
Reati contro la PA: aumentano le pene. La legge Anticorruzione prevede pene più severe anche per altri reati contro la pubblica amministrazione, come peculato, corruzione propria e impropria.

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