Codice Penale art. 609 nonies - Pene accessorie ed altri effetti penali (1).

Vito Di Nicola

Pene accessorie ed altri effetti penali (1).

[I]. La condanna o l'applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale per alcuno dei delitti previsti dagli articoli 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-quinquies, 609-octies e 609-undecies comporta:

1) la perdita della responsabilità genitoriale [315, ss., c.c.], quando la qualità di genitore è elemento costitutivo o circostanza aggravante del reato;

2) l'interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela [28, n. 3] e all'amministrazione di sostegno;

3) la perdita del diritto agli alimenti e l'esclusione dalla successione della persona offesa [433, 536 s., 565 s. c.c.];

4) l'interdizione temporanea dai pubblici uffici; l'interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni cinque in seguito alla condanna alla reclusione da tre a cinque anni, ferma restando, comunque, l'applicazione dell'articolo 29, primo comma, quanto all'interdizione perpetua;

5) la sospensione dall'esercizio di una professione o di un'arte (2).

[II]. La condanna o l'applicazione della pena su richiesta delle parti a norma dell'articolo 444 del codice di procedura penale, per alcuno dei delitti previsti dagli articoli 609-bis, 609-ter, 609-octies e 609-undecies, se commessi nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni diciotto, 609-quater e 609-quinquies, comporta in ogni caso l'interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori (3).

[III]. La condanna per i delitti previsti dall'articolo 600-bis, secondo comma, dall'articolo 609-bis, nelle ipotesi aggravate di cui all'articolo 609-ter, dagli articoli 609-quater, 609-quinquies, e 609-octies, nelle ipotesi aggravate di cui al terzo comma del medesimo articolo, comporta, dopo l'esecuzione della pena e per una durata minima di un anno, l'applicazione delle seguenti misure di sicurezza personali::

1) l'eventuale imposizione di restrizione dei movimenti e della libera circolazione, nonché il divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati abitualmente da minori;

2) il divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori;

3) l'obbligo di tenere informati gli organi di polizia sulla propria residenza e sugli eventuali spostamenti (4).

[IV]. Chiunque viola le disposizioni previste dal terzo comma è soggetto alla pena della reclusione fino a tre anni (4).

(1) Articolo inserito dall'art. 10 l. 15 febbraio 1996, n. 66.

(2) L'art. 93, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154, ha, al numero 1), sostituito alle parole: «potestà del genitore» le parole: «responsabilità genitoriale». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica entra in vigore a partire dal 7 febbraio 2014. Il comma era stato modificato dall'art. 4, l. 1° ottobre 2012, n. 172. Il testo, come modificato dall'art. 8, l. 6 febbraio 2006, n. 38, recitava: «La condanna o l'applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale per alcuno dei delitti previsti dagli articoli 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-quinquies e 609-octies comporta: 1) la perdita della potestà del genitore, quando la qualità di genitore è elemento costitutivo o circostanza aggravante del reato; 2) l'interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela ed alla curatela; 3) la perdita del diritto agli alimenti e l'esclusione dalla successione della persona offesa».

(3) Comma aggiunto dall'art. 81 lett. b) l. n. 38, cit., e modificato dall'art. 4, legge n. 172 del 2012, cit., che ha sostituito le parole: «e 609-octies» con le parole: «, 609-octies e 609-undecies».

(4) Comma inserito dall'art. 4, l. 1° ottobre 2012, n. 172.

Inquadramento

L'art. 609-nonies disciplina il regime delle pene accessorie e degli altri effetti penali che derivano dalla condanna o dall'applicazione della pena su richiesta delle parti per alcuno dei delitti previsti dagli articoli 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-quinquies, 609-octies e 609-undecies, introducendo una disciplina per l'applicazione di misure di sicurezza personali la cui violazione è penalmente sanzionata dall'ultimo comma dell'art. 609-nonies.

Evoluzione normativa

L'art. 10 della l. n. 66/1996 ha introdotto nel codice penale l'art. 609-nonies che è stato dapprima modificato dall'art. 8 della l. n. 38/2006, successivamente dalla l. n. 172/2012 (entrata in vigore il 23 ottobre 2012), che ha ratificato e dato esecuzione alla Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, sottoscritta a Lanzarote il 25 ottobre 2007 e infine è stato novellato dall' art. 93 d.lgs. n. 154/2013 (che ha sostituito, il riferimento alla «potestà dei genitori» con quello alla «responsabilità genitoriale», stabilendo poi all'art. 108 stesso decreto l'entrata in vigore della modifica a partire dal 7 febbraio 2014).

Con tale disposizione, seguendo un tecnica già utilizzata dall'abrogato art. 541, sono state disciplinate talune pene accessorie nonché determinati effetti penali della condanna al fine di ostacolare la reiterazione di determinate condotte, impedendo al reo futuri effetti positivi connessi al suo status (Romano, 307,308).

Pene accessorie

Le pene accessorie che conseguono alla condanna o all'applicazione della pena su richiesta delle parti per alcuno dei delitti previsti dagli articoli 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-quinquies, 609-octies e 609-undecies sono: la perdita della responsabilità genitoriale, quando la qualità di genitore è elemento costitutivo o circostanza aggravante del reato (Cass. III, n. 35414/2008); l'interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all'amministrazione di sostegno; l'interdizione temporanea dai pubblici uffici per condanna inferiore ai tre anni di reclusione; l'interdizione temporanea dai pubblici uffici per la durata di anni cinque in seguito alla condanna alla reclusione da tre a cinque anni; l'interdizione perpetua dai pubblici uffici nel caso di condanna alla pena della reclusione superiore a cinque anni (così dovendo intendersi il richiamo all'art. 29, comma 1 da parte dell'art. 609-nonies, comma 1, n. 4) o l'ergastolo (nel caso in cui uno dei reati rientranti nella lista di cui all'art. 609-nonies sia connesso con altro reato punito con l'ergastolo); la sospensione dall'esercizio di una professione o di un'arte; l'interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori nel caso di condanna o applicazione della pena su richiesta delle parti per alcuno dei delitti previsti dagli artt. 609-quater e 609-quinquies c.p. e per i delitti di cui agli 609-bis, 609-ter, 609-octies e 609-undecies, se commessi nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni diciotto.

Sul punto, è stata ritenuta manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 609-nonies, in relazione agli artt. 3 e 27 Cost. nella parte in cui prevede, in caso di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti, la pena accessoria dell'interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori, in quanto detta sanzione può efficacemente contribuire all'emenda del condannato e al suo reinserimento nel consorzio civile inducendolo a mantenere la buona condotta richiesta per conseguire la riabilitazione, che estingue le pene accessorie (Cass. III, n. 7902/2015).

L'applicazione delle pene accessorie previste dall'art. 609-nonies è sempre obbligatoria, anche nel caso di sentenza di patteggiamento applicativa di una pena inferiore ai due anni (Cass. III, n. 20292/2011), trattandosi di statuizioni sottratte al potere discrezionale del giudice (Cass. III, n. 12009/2010), tant'è che l'applicazione d'ufficio da parte del giudice d'appello delle pene accessorie previste dall'art. 609-nonies non comporta alcuna violazione del divieto di “reformatio in peius”, in quanto tale applicazione è prevista espressamente dalla richiamata disposizione come conseguenza necessaria della condanna per “alcuno dei delitti previsti” nella medesima norma (Cass. III, n. 8381/2008).

Tuttavia – in un caso nel quale era stata disposta l’applicazione della pena accessoria della sospensione dall'esercizio di una professione o di un'arte, introdotta, nell'art. 609-nonies c.p. dalla legge 1 ottobre 2012, n. 172, per fatto commesso antecedentemente alla entrata in vigore di quest'ultima – è stato chiarito che, in tema di patteggiamento, ai sensi dell'art. 448, comma 2-bis, c.p.p. può essere dedotta con il ricorso per cassazione anche l'illegalità della pena accessoria applicata in quanto anch’essa è riconducibile al concetto di illegalità della pena (Cass. III, n. 28581/2019).

Le sanzioni accessorie previste dall'articolo 609-nonies  a seguito di condanna per delitti contro la libertà personale di natura sessuale, trovano applicazione anche in caso di tentativo, essendo identiche, in tale ipotesi, le esigenze tutelate dalla norma sanzionatoria (Cass. III, n. 52637/2017).

In materia di pene accessorie per i reati di violenza sessuale, l'art. 609 nonies, comma 1, n. 4), c.p. distingue l'"interdizione temporanea da pubblici uffici" dall'"interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni cinque in seguito alla condanna da tre a cinque anni"; ne deriva che nella prima ipotesi, trattandosi di pena accessoria la cui durata non è espressamente determinata dalla legge penale, il giudice deve uniformarne la durata a quella della pena principale, ai sensi dell'art. 37 c.p.(Cass. III, n. 40679/2016).

Il beneficio della sospensione condizionale della pena principale inflitta per uno dei reati in materia sessuale si estende, di diritto, anche alle pene accessorie previste dall'art. 609-nonies, non necessitando un'esplicita statuizione in tal senso (Cass. III, n. 763/2009).

La perdita della responsabilità genitoriale non è limitata al figlio vittima dell'abuso ma riguarda anche gli altri figli estranei all'abuso medesimo, in quanto, da un lato, la formulazione letterale della norma non opera alcuna distinzione e, dall'altro, la norma sanziona l'indegnità del genitore in quanto tale (Cass. III, n. 19729/2008).

Effetti penali

Gli effetti penali che conseguono alla condanna o all'applicazione della pena su richiesta delle parti sono disciplinati dall'art. 609-nonies, comma 1, n. 3) e sono:

La perdita del diritto agli alimenti, che configura una causa particolare di estinzione di tale obbligazione, e l'esclusione dalla successione della persona offesa, la quale costituisce una causa di indegnità a succedere, ed è limitata ex lege alla successione della sola persona offesa e non anche a quella degli altri prossimi congiunti.

Le misure di sicurezza personali

Il terzo comma dell'art. 609-nonies, introdotto dall'art. 8, comma 1, 1 lett. b) l. n. 38/2006 e novellato dall'art. 4, l. n. 172/2012, prevede che alla condanna per i delitti previsti dall'articolo 600-bis, comma 2, dall'articolo 609-bis, nelle ipotesi aggravate di cui all'articolo 609-ter, dagli articoli 609-quater, 609-quinquies, e 609-octies, nelle ipotesi aggravate di cui al terzo comma del medesimo articolo, si applicano, dopo l'esecuzione della pena e per una durata minima di un anno, le seguenti misure di sicurezza personali: 1) l'eventuale imposizione di restrizione dei movimenti e della libera circolazione, nonché il divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati abitualmente da minori; 2) il divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori; 3) l'obbligo di tenere informati gli organi di polizia sulla propria residenza e sugli eventuali spostamenti.

Si tratta di limitazioni alla libertà personale, in senso ampio, dirette a prevenire, dopo l'esecuzione della pena per la condanna di uno dei delitti elencati dall'art. 609-nonies, comma 3, la reiterazione dei reati inclusi nel novero di quelli che ne determinano l'applicazione.

La violazione delle disposizioni previste dal terzo comma costituisce delitto ed è punita con la reclusione fino a tre anni (art. 609-nonies, comma 4).

Bibliografia

B. Romano, Reati contro la persona, III. Reati contro la libertà individuale, Milano 2015.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario