Codice Penale art. 688 - Ubriachezza.

Roberto Carrelli Palombi di Montrone

Ubriachezza.

[I]. Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, è colto in stato di manifesta ubriachezza [689-691] è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 51 euro a 309 euro [234] (1).

[II]. La pena è dell'arresto da tre a sei mesi se il fatto è commesso da chi ha già riportato una condanna per delitto non colposo contro la vita o la incolumità individuale [575-584] (2).

[III]. La pena è aumentata [64] se la ubriachezza è abituale [94 2, 221, 234 2].

(1) L'attuale sanzione amministrativa è stata sostituita alla pena dell'arresto fino a sei mesi o dell'ammenda da 10 euro a 206 euro dall'art. 54 d.lg. 30 dicembre 1999, n. 507. Per l'individuazione dell'autorità competente all'applicazione di detta sanzione v. art. 19-bis disp. att.

(2) La Corte cost., con sentenza 17 luglio 2002, n. 354, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del presente comma.

Inquadramento

La fattispecie di ubriachezza prevista dall'art. 688 comma 1, è stato depenalizzato per effetto dell'art. 54 d.lgs. 30 dicembre 1999 n. 507 ed attualmente punito con sanzione amministrativa.

Rimaneva sottoposto a sanzione penale il fatto previsto nell'art. 688 comma 2, cioè l'ubriachezza in luogo pubblico o aperto al pubblico commessa da una persona che ha già riportato una condanna per delitto non colposo contro la vita o l'incolumità individuale, comma del quale la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale (Corte cost. n. 354/2002).

La giurisprudenza ha, infine, chiarito che la depenalizzazione del reato nell'ipotesi di cui al comma 1 opera anche quando ricorra l'abitualità di cui al comma 3 dello stesso art. 688, in quanto l'aumento di pena previsto da quest'ultimo, riferibile ad entrambe le fattispecie previste dai primi due commi, non vale a fare mutare la natura di illecito amministrativo alla fattispecie depenalizzata (Cass. I, n. 30320/2002).

Bibliografia

V. sub art. 686.

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