Codice Civile art. 59 - Termine per la rinnovazione dell'istanza.

Giuseppe Buffone
aggiornato da Annachiara Massafra

Termine per la rinnovazione dell'istanza.

[I]. L'istanza, quando è stata rigettata, non può essere riproposta prima che siano decorsi almeno due anni.

Inquadramento

La domanda per ottenere la pronuncia di morte presunta si propone al tribunale ordinario che decide con sentenza: la statuizione dell'autorità giudiziaria può anche essere di rigetto (v. art. 62). In questo caso, in virtù dell'art. 59, la medesima istanza non può essere riproposta se non dopo il decorso di due anni.

Sentenza di rigetto

Il Tribunale può, a conclusione del procedimento, ritenere non meritevole di accoglimento l'istanza di dichiarazione di morte presunta (art. 62, comma 3); in questo caso può, peraltro, dichiarare l'assenza dello scomparso. I presupposti legittimanti, in astratto, la pronuncia di morte presunta, infatti, non ne provocano automaticamente la dichiarazione giudiziale, sussistendo discrezionalità decisoria in capo all'autorità giudiziaria che può esprimersi anche nel rigetto della domanda. In altri termini, pur offerta prova della scomparsa della persona fisica da dieci o più anni, il tribunale può escludere che essa persona fisica sia da ritenere morta. Ciò può essere il frutto dell'istruttoria condotta. Infatti, ai sensi dell'art. 728, comma 3, nel procedimento per la dichiarazione di morte presunta, il giudice può interrogare le persone comparse sulle circostanze che ritiene rilevanti e può disporre che siano assunte ulteriori informazioni, così potendo pervenire alla raccolta di materiale probatorio che induca a ritenere presumibilmente in vita la persona scomparsa. La condizione dell'azione ex art. 59 sorge solo ove sia intervenuta pronuncia di rigetto e, quindi, statuizione di merito non anche là dove il giudizio si sia concluso per effetto di una pronuncia di rito. L'art. 59 riconosce, dunque, nella sentenza conclusiva del giudizio per la morte presunta una pronuncia di tipo determinativo ossia una statuizione retta dal principio rebus sic stantibus: il giudicato non si forma in modo irretrattabile poiché l'eventuale mutamento della situazione di fatto consente un procedimento in riedizione. Da quanto sin qui osservato, si desume che sono due i presupposti per riaprire il procedimento ex art. 58: 1) che siano decorsi due anni dalla pronuncia di rigetto; 2) che si siano verificate sopravvenienze rilevanti come, ad esempio, nuove prove idonee a sorreggere la presunzione di morte.

La dottrina reputa che il mero decorso dei due anni, dopo la pronuncia di rigetto, legittimi la riproposizione della domanda, ma questa conclusione è in distonia rispetto al regime generale delle pronunce determinative. L'azione proposta prima dei due anni è inammissibile per difetto di una condizione dell'azione; l'azione proposta senza allegazione di sopravvenienze è parimenti inammissibile per violazione del giudicato (che solo i fatti nuovi possono superare). La domanda respinta perché promossa prima del decorso di dieci anni non soggiace, invece, ai limiti di cui all'art. 59 e questa norma non si applica neanche ove la domanda sia stata abbandonata ai sensi dell'art. 727, comma 2, c.p.c., per non avere il ricorrente eseguito tutte le inserzioni indicate dal tribunale, entro il termine fissato (Cian, Trabucchi, 153).

Bibliografia

Callegari, Assenza in Nss. D. I., I, 2, Torino, 1957; Cian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Giorgianni, La dichiarazione di morte presunta, Milano, 1943; Jannuzzi - Lorefice, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004; Jannuzzi - Lorefice, La volontaria giurisdizione, Milano, 2006; Montei, Detenzione, in Nss. D. I., V, Torino, 1960; Omodei - Salé, La detenzione e le detenzioni: unità e pluralismo nelle situazioni di fatto contrapposte al possesso, Padova, 2012; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Preite, Cagnazzo, Atti notarili - Volontaria giurisdizione 1 - Il procedimento. Incapaci, scomparsa, assenza e dichiarazione di morte presunta, Torino, 2012; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015; Zaccaria, Faccioli, Omodei Salè, Tescaro, Commentario all'ordinamento dello stato civile, Sant'Arcangelo di Romagna, 2013.

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