Codice Civile art. 101 - Matrimonio in imminente pericolo di vita.Matrimonio in imminente pericolo di vita. [I]. Nel caso di imminente pericolo di vita di uno degli sposi, l'ufficiale dello stato civile del luogo può procedere alla celebrazione del matrimonio senza pubblicazione e senza l'assenso al matrimonio, se questo è richiesto, purché gli sposi prima giurino che non esistono tra loro impedimenti non suscettibili di dispensa (1). [II]. L'ufficiale dello stato civile dichiara nell'atto di matrimonio il modo con cui ha accertato l'imminente pericolo di vita [204, 834 c. nav.]. (1) L'assenso al matrimonio non è più richiesto dopo la sostituzione dell'art. 90 dall'art. 7 l. 19 maggio 1975, n. 151. InquadramentoRicorrendo gravi motivi, il tribunale può autorizzare la riduzione delle pubblicazioni; in presenza di cause gravissime può anche autorizzarne l'omissione (v. art. 100). Là dove la causa sia eccezionalmente gravissima e, in particolare, integrata dal pericolo di morte imminente di uno degli sposi, l'art. 101 prevede una ulteriore disciplina derogatoria che, tenuto conto della necessità di garantire tempi di massima celerità, esclude finanche l'intervento giudiziale e rimette al solo Ufficiale di Stato Civile di celebrare direttamente il matrimonio senza la pubblicazione. L'art. 101 menziona anche “l'assenso” al matrimonio: si tratta di un richiamo alla vecchia disciplina a suo tempo contenuta nell'art. 90 che prevedeva, per il matrimonio del minore, l'assenso dei genitori o del tutore. Venuto meno questo regime, oggi il richiamo è da intendersi vuoto di contenuto. Matrimonio in extremisIl matrimonio in imminente pericolo di vita affonda le radici nell'istituto storicamente risalente del matrimonio in extremis o in periculo mortis e rafforza il suo regime in assonanza ad analogo regime previsto nel diritto canonico. Proprio le radici storiche e il diritto comparato aiutano a comprenderne bene i contenuti fondamentali: in primo luogo, la dizione adottata dalla codificazione del 1942 (“in imminente pericolo di vita”) richiama in vincolo celebrato “in periculo mortis” piuttosto che “in articulo mortis” e, pertanto, la celebrazione ex art. 101 non è possibile solo “negli ultimi istanti di vita” (in articulo mortis) bensì in quel periodo che ragionevolmente fa supporre che in breve tempo subentrerà la morte. Nel caso di imminente pericolo di vita di uno degli sposi, l'ufficiale dello stato civile del luogo può procedere alla celebrazione del matrimonio senza pubblicazione purché gli sposi prima giurino che non esistono tra loro impedimenti non suscettibili di dispensa. L'ufficiale dello stato civile dichiara, comunque, nell'atto di matrimonio il modo con cui ha accertato l'imminente pericolo di vita eventualmente facendo riferimento a documenti a lui offerti in visione o a testimonianze raccolte sul momento da terzi di cui si rivela l'identità. Se il matrimonio, nell'imminente pericolo di vita di uno degli sposi, è celebrato durante un viaggio marittimo o aereo, si osservano le disposizioni speciali enucleate nel codice della navigazione (v. art. 65, comma 1, d.P.R. n. 396/2000). Per la trascrizione degli atti o dei processi verbali relativi a matrimoni celebrati ex art. 101, è competente l'ufficiale dello stato civile del comune di residenza degli sposi, al quale la capitaneria di porto o il comandante dell'aeroporto, se l'approdo o l'atterraggio avviene in Italia, o l'autorità diplomatica o consolare, se l'approdo o l'atterraggio avviene all'estero, trasmette copia dei relativi atti consegnati dal comandante della nave o dell'aereo (art. 65, comma 2, d.P.R. n. 396/2000). Si dubita in ordine alla applicabilità della disposizione in parola anche all'infrasedicenne: la possibilità di applicare il matrimonio ex art. 101 anche a questi è, invero, ricavabile dal tenore stesso della disposizione che, richiamando “l'assenso” al matrimonio della persona non maggiore di età, presuppone che il regime giuridico eccezionale sia applicabile anche a questi. Venuto meno l'assenso di chi esercita la responsabilità genitoriale deve, però, ritenersi che per la operatività del matrimonio in imminente pericolo di vita, l'ufficiale di Stato Civile, in via eccezionale, sia tenuto pure ad accertare la maturità psico-fisica del fanciullo, in luogo dell'autorità giudiziaria. Ciò per preservare una situazione giuridica soggettiva parimenti costituzionalmente rilevante (rispetto al diritto a contrarre matrimonio) ossia l'interesse preminente del minore. Si condivide, dunque, quella dottrina che predica un giudizio ex art. 84 reso direttamente e sul momento dall'ufficiale di Stato Civile, in luogo del Tribunale (Benedetti, Il procedimento di formazione del matrimonio e le prove della celebrazione in Trattato di diritto di famiglia, diretto da Paolo Zatti, I, Milano, 2011, 833; Ferrando, 327); tesi in armonia con lo spirito dell'art. 101 che demanda sempre all'ufficiale dello Stato Civile già un ruolo sostitutivo rispetto al giudice, con disposizioni ovviamente aventi carattere del tutto eccezionale. L'articolo in rassegna deroga agli ordinari criteri di competenza dell'ufficiale di stato civile poiché ammette che il matrimonio possa essere celebrato dal pubblico ufficiale del luogo nel quale si trovano i nubendi. Patologie dell'atto matrimonialeIn caso di matrimonio in imminente pericolo di vita, sono gli sposi che, con il loro giuramento, testimoniano l'inesistenza di impedimenti non dispensabili. Se, dopo il matrimonio, emergono però impedimenti di tal natura, l'ufficiale di Stato Civile è tenuto a informare immediatamente il Pubblico Ministero perché possa proporre l'azione invalidatoria ex art. 117: il vincolo, infatti, è nullo. Ciò nondimeno, esso vincolo potrà essere impugnato dal p.m. secondo il regime di cui all'art. 125 e, quindi, a condizione che uno degli sposi non sia deceduto (Benedetti, Il procedimento di formazione, cit., 833). Quid juris se si procede nelle forme ex art. 101 ma senza che sussista pericolo di vita? Il codice non esibisce, al riguardo, alcun regime giuridico speciale; ecco perché, in aderenza al risalente indirizzo della Suprema Corte, deve ritenersi che il matrimonio celebrato a norma dell'art.101 senza che sussista l'imminente pericolo di vita di uno degli sposi, sia valido, salvo che non sia dichiarato nullo per una delle cause previste dalla legge (Cass. n. 216/1967). BibliografiaCian, Trabucchi - a cura di -, Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Ferrando, L'invalidità del matrimonio, in Trattato di diritto di famiglia, diretto da Paolo Zatti, I, Milano 2002; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015; Spallarossa, Le condizioni per contrarre matrimonio, in Trattato di diritto di famiglia, diretto da Paolo Zatti, I, Milano 2011. |