Codice Civile art. 386 - Approvazione del conto.Approvazione del conto. [I]. Il giudice tutelare invita il protutore, il minore divenuto maggiore o emancipato [390], ovvero, secondo le circostanze, il nuovo rappresentante legale a esaminare il conto e a presentare le loro osservazioni. [II]. Se non vi sono osservazioni, il giudice che non trova nel conto irregolarità o lacune lo approva; in caso contrario nega l'approvazione [45 1 att.]. [III]. Qualora il conto non sia stato presentato o sia impugnata la decisione del giudice tutelare, provvede l'autorità giudiziaria nel contraddittorio degli interessati [45 3 att.]. InquadramentoL'approvazione del rendiconto finale del tutore può avvenire in sede di volontaria giurisdizione ovvero in sede contenziosa. È possibile, inoltre, l'esperimento di entrambe le procedure, qualora il giudice tutelare approvi il conto ma tale approvazione sia impugnata dinanzi all'autorità giudiziaria. Il procedimento di approvazione del rendiconto. Il procedimento dinanzi al giudice tutelareIl rendiconto finale deve essere presentato al giudice tutelare, che deve invitare il protutore, il tutelato nel frattempo divenuto maggiorenne ed eventualmente il nuovo tutore del minore ad esaminarlo e a presentare le proprie osservazioni. A questo punto, ove non vi siano osservazioni e il giudice constati la regolarità del conto (che non presenti vizi o lacune), il conto medesimo è approvato, con decreto reclamabile nel termine di giorni dieci dalla comunicazione o notifica dinanzi al Tribunale ordinario (art. 45 disp. att.). In sede di impugnazione, il Tribunale, per come ricavabile dall'ultimo comma dell'art. 45 disp. att., decide nelle forme del contenzioso ordinario, con sentenza ed in composizione collegiale ex art. 50-bis c.p.c. Tale sentenza, la cui natura decisoria si ricava dall'effetto di rendere definitivi ed irrevocabili gli accertamenti sul rendimento di conto del tutore, è appellabile ai sensi dell'art. 339 c.p.c., ma non ricorribile per cassazione (Cass. n. 17956/2008; Cass. n. 4029/2022). La giurisprudenza di legittimità ha, inoltre, chiarito che è inammissibile il regolamento facoltativo di competenza proposto dal P.M. avverso il provvedimento adottato dal tribunale, su conforme parere — quanto al merito — del P.M. stesso, in sede di reclamo avverso il provvedimento del giudice tutelare sull'approvazione del rendiconto del tutore: ciò sia per difetto dei requisiti della decisorietà e definitività del provvedimento impugnato con il regolamento, sia per difetto del presupposto indefettibile, per l'esercizio del potere di impugnazione, costituito dalla difformità della decisione rispetto alle conclusioni di merito prese dalla stessa parte nel precedente grado, risolvendosi altrimenti l'interesse ad impugnare nella mera esigenza teorica di correttezza processuale, del tutto priva di pratica utilità in quanto non finalizzata ad una diversa pronuncia sul bene della vita alla cui tutela il procedimento in ogni caso mira (Cass. n. 16799/2006). Ove, invece, vi siano contestazioni da parte dei soggetti a cui il rendiconto è sottoposto o il giudice tutelare ne riscontri l'irregolarità, l'approvazione è negata e gli interessati potranno adire la sede contenziosa. Il procedimento in sede contenziosa Il procedimento di volontaria giurisdizione appena descritto postula che il conto sia presentato dal tutore nei termini stabiliti dall'art. 385. Ove, invece, il rendiconto non sia presentato (o, secondo una parte della giurisprudenza di merito, sia presentato tardivamente), gli interessati (che sono sempre il protutore, il tutelato divenuto maggiorenne ed eventualmente il nuovo rappresentante legale del minore, nonché l'erede del tutelato, legittimato ad agire a tutela dell'eredità: Cass. n. 9470/2000) possono direttamente adire il Tribunale in sede contenziosa. La competenza è del Tribunale del luogo in cui si trova il fascicolo della tutela, ai sensi dell'art. 24 c.p.c. (Cass. n. 7621/2012). BibliografiaCividali, La tutela. un istituto da rinnovare e adeguare a nuove realtà, in Dir. famiglia, fasc.2, 2003, 453; Jannuzzi, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004, 259 e ss.; Veronesi, Titolo del Libro: L'intervento del giudice nell'esercizio della potestà dei genitori, Milano, 2008, 178 e ss. |