Codice Civile art. 876 - Innesto nel muro sul confine.Innesto nel muro sul confine. [I]. Se il vicino vuole servirsi del muro esistente sul confine solo per innestarvi un capo del proprio muro, non ha l'obbligo di renderlo comune a norma dell'articolo 874, ma deve pagare un'indennità per l'innesto. InquadramentoLa norma in commento contempla la possibilità che il vicino intenda servirsi del muro esistente sul confine solo per innestarvi un capo del proprio muro, prevedendo che, in tale particolare ipotesi, non abbia l'obbligo di renderlo comune a norma del precedente art. 874, restando però obbligato a corrispondere la c.d. indennità per l'innesto. Tale norma ha carattere eccezionale, e riguarda esclusivamente l'ipotesi di innesto nel muro sul confine di “un capo del proprio muro”, tale da determinare una congiunzione ermetica tra l'uno e l'altro, sicché non soltanto il muro nuovo trovi un sostegno nell'altro, ma anche questo in quello, specie se di maggiori dimensioni. Indennità di innestoAd avviso della dottrina (Albano, Muro, in Nss. D.I., Torino 1964, 1020), l'appoggio può non estendersi a tutta l'altezza del muro, sicché la misura dell'indennità va determinata in proporzione dell'entità dell'innesto e, quindi, della superficie del muro vicino che viene occupata, del peso esercitato dall'appoggio nonché dell'importanza e solidità del muro preesistente. Dal canto suo, la giurisprudenza ha rilevato che la norma di cui all'art. 876, secondo la quale il vicino, che voglia servirsi del muro esistente sul confine al solo scopo di innestarvi un capo del proprio muro, deve corrispondere all'altro proprietario un'indennità per l'innesto, riguarda esclusivamente l'ipotesi di innesto nel muro sul confine di “un capo del proprio muro”, tale da determinare una congiunzione ermetica tra l'uno e l'altro; peraltro, non è corretto desumere la sussistenza di tale fattispecie dalla mera realizzazione di sigillature in silicone, che di per sé non implicano lo scarico del peso sul muro del vicino, ma ben possono costituire solo un accorgimento per eliminare intercapedini, secondo una circostanza che spetta al giudice del merito di accertare (Cass. II, n. 878/2012). BibliografiaAlvino, Costruzione su fondi non contigui ed osservanza delle distanze, in Giust. civ., 1983, I, 156; Benedetti, Distanze legali tra costruzioni: il punto sull'applicazione dell'art. 873 c.c., in Riv. giur. edil. 1999, I, 456; De Cupis, Sulla distanza legale tra costruzioni, in Giust. civ. 1982, II, 431; De Giovanni, Rapporti di vicinato, Milano, 2013; Del Bene, Distanze tra costruzioni, in Enc. giur., XI, Roma, 1996; Fusaro, Le distanze nelle costruzioni, in Nuova giur. civ. 1986, II, 165; Galletto, Distanze fra costruzioni, in Dig. civ., VI, Torino, 1990; Terzago G. - Terzago P., I rapporti di buon vicinato, Milano, 1996. |