Codice Civile art. 1200 - Liberazione dalle garanzie.Liberazione dalle garanzie. [I]. Il creditore che ha ricevuto il pagamento deve consentire la liberazione dei beni dalle garanzie reali date per il credito e da ogni altro vincolo che comunque ne limiti la disponibilità [1208 2]. InquadramentoLa norma afferma il principio secondo cui il creditore che riceve l'adempimento è tenuto a consentire la cessazione di tutte le garanzie previste per assicurare l'adempimento e, quindi, a consentire la liberazione dei beni gravati da tali garanzie una volta che lo scopo sotteso alla loro concessione sia stato raggiunto. Sotto il profilo oggettivo, la norma riguarda non solo le garanzie reali (ipoteca e pegno), ma anche ogni vincolo che comunque limiti la disponibilità sui beni, come può essere un pignoramento (Breccia, in Tr. I. Z., 1991, 357). Sotto l'aspetto subiettivo, invece, la liberazione dei beni si estende non solo alle garanzie prestate dal debitore ma anche a quelle prestate dai terzi (Di Majo, in Comm. S. B., 1988, 374). La cooperazione del creditore ai fini di permettere tale liberazione si manifesta diversamente in ragione della specie di garanzia: quanto al pegno, il creditore dovrà restituire la cosa data ovvero consegnare il documento attestante il credito; con riferimento all'ipoteca, dovrà prestare il consenso alla relativa cancellazione (Giorgianni, 340). La giurisprudenza precisa che tale obbligo di liberazione a carico del creditore sorge soltanto a seguito dell'estinzione dell'intero debito, potendo egli eventualmente rinunciare a tale integrale adempimento, in base ad una scelta di opportunità, in tal modo derogando alla disciplina codicistica, che non ha in parte qua natura di norma imperativa (Cass. n. 15435/2013). Siffatto obbligo ha natura contrattuale (Cass. n. 15435/2013). Eventuali riserve manifestate dal debitore al momento del pagamento non fanno venire meno il carattere satisfattorio della prestazione effettuata, sicché, anche in presenza di un pagamento con riserva di ripetizione, devono ritenersi realizzate le condizioni di cui all'art. 2878 per la cancellazione di ipoteca e sussistente l'obbligo del creditore soddisfatto di prestare il consenso alla cancellazione (Cass. n. 7357/1998). Per consentire la liberazione del bene immobile dagli effetti pregiudizievoli del pignoramento, il creditore che è stato soddisfatto deve rinunciare agli atti esecutivi senza necessità di alcuna sollecitazione del debitore ed entro un termine ragionevolmente contenuto (Cass. n. 27545/2017). La liberazione dalle ipotecheIl consenso del creditore alla liberazione dei beni ipotecati deve essere prestato obbligatoriamente non solo quando il creditore ipotecario sia stato soddisfatto ma anche quando si realizzi qualsiasi causa estintiva dell'ipoteca in cui il consenso non possa essere ritenuto implicito. La giurisprudenza afferma che il debitore può subordinare il pagamento alla prestazione del consenso del creditore alla cancellazione dell'ipoteca contestualmente al pagamento medesimo; tuttavia, non può pretendere che il consenso alla liberazione dei beni dalle garanzie reali sia prestato prima del pagamento o di altro atto liberatorio (Cass. n. 521/1968). In ogni caso, il creditore ipotecario soddisfatto non può essere considerato inadempiente, a fronte dell'obbligo di liberazione, fino a quando il debitore non abbia offerto le spese di cancellazione, che ai sensi dell'art. 1196 sono a carico del debitore (Cass. n. 3073/1960). Inoltre, il creditore ha l'onere di informare tempestivamente il debitore in ordine allo svolgimento delle attività volte a consentire la liberazione dei beni dalle garanzie reali, con l'effetto che, qualora il creditore non abbia reso detta informazione, sono a suo carico le spese giudiziali relative al procedimento intentato dal debitore per ottenere detta liberazione (Cass. n. 1012/1978). Ancora, sulla base della discriminazione tra iniziativa per la cancellazione e cooperazione per il raggiungimento del risultato, la S.C. chiarisce che il creditore non è anche obbligato a chiedere, di sua iniziativa, detta cancellazione, mentre per converso grava su chiunque vi abbia interesse l'onere di chiederla e, pertanto, in primo luogo, sul proprietario dell'immobile soggetto al vincolo reale (Cass. n. 15435/2013; Cass. n. 10893/1999). In caso di omessa cooperazione, il debitore può anche richiedere il risarcimento del danno che l'inerzia del creditore ha determinato (Cass. n. 15435/2013). BibliografiaBianca, Diritto civile, IV, L'obbligazione, Milano 1997; Bigliazzi Geri, voce Buona fede nel diritto civile, in Dig. civ., 1988; Di Majo, Le modalità delle obbligazioni, Bologna-Roma, 1986; Di Majo, L'adempimento dell'obbligazione, Bologna 1993; Giorgianni, voce Obbligazione (diritto privato), in Nss. D.I., Torino, 1965; Nicolò, voce Adempimento (diritto civile), in Enc. dir., Milano, 1958; Rescigno, voce Obbligazioni (nozioni), in Enc. dir., Milano 1979; Rodotà, voce Diligenza (diritto civile), in Enc. dir., Milano, 1964; Romano, voce Buona fede (diritto privato), in Enc. dir., Milano, 1959; Rovelli, voce Correttezza, in Dig. civ., 1989; Schlesinger, Il pagamento al terzo, Milano, 1961. |