Codice Civile art. 1393 - Giustificazione dei poteri del rappresentante.

Cesare Trapuzzano

Giustificazione dei poteri del rappresentante.

[I]. Il terzo che contratta col rappresentante può sempre esigere che questi giustifichi i suoi poteri e, se la rappresentanza risulta da un atto scritto, che gliene dia una copia da lui firmata.

Inquadramento

La richiesta della giustificazione dei poteri rappresentativi del rappresentante, e della consegna di una copia della documentazione che attesti tali poteri, ove la procura risulti da atto scritto, ha carattere facoltativo (De Nova, in Tr. Res. 1988, 408; Natoli, 1987, 484). Ne consegue che l'omissione del terzo in ordine alla formulazione di tale richiesta non vale a costituirlo in colpa ai sensi dell'art. 1398. Il terzo può comunque invocare nei confronti del rappresentato il principio di apparenza. Si è altresì ritenuto che il destinatario di un atto proveniente da un rappresentante che non possa o non voglia documentare la propria legittimazione possa respingere tale atto, impedendo che la fattispecie produca i suoi effetti (Cian, Tutela della controparte di fronte all'annullamento o alla ratifica del negozio, in Riv. dir. civ., I, 1973, 562). La norma trova applicazione anche nell'ipotesi di rappresentanza legale.

L'efficacia della procura non è subordinata alla consegna dell'originale del documento al rappresentante, essendo sufficiente che il rappresentato gli comunichi il conferimento dei poteri rappresentativi, anche tramite consegna di una copia dell'atto (Cass. n. 14808/2014). In ogni caso il terzo contraente ha soltanto la facoltà, e non anche l'obbligo, di controllare se colui che si qualifichi rappresentante sia in realtà tale, sicché non basta il semplice comportamento omissivo del terzo stesso per costituirlo in colpa nel caso di abuso della procura (o di mancanza della stessa), occorrendo per converso, ai fini dell'affermazione che egli abbia agito senza la dovuta diligenza, il concorso di altri elementi (Cass. n. 15743/2004; Cass. n. 9289/2001; Cass. n. 3691/1995; Cass. n. 1817/1987). Dubbio è però se per i negozi formali sussista un onere legale di documentazione della procura, dalla cui mancanza si debba dedurre l'esistenza di una colpa inescusabile dell'altro contraente (in senso favorevole Cass. n. 3364/2010; in senso contrario Cass. n. 6301/2004). La mancata richiesta di giustificazione dei poteri rappresentativi non impedisce al terzo di invocare il principio dell'apparenza del diritto, riconducibile a quello più generale della tutela dell'affidamento incolpevole, allorché non solo vi sia la buona fede del terzo che abbia concluso atti con il falso rappresentante, ma vi sia anche un comportamento colposo del rappresentato, tale da ingenerare nel terzo la ragionevole convinzione che il potere di rappresentanza sia stato effettivamente e validamente conferito al rappresentante apparente (Cass. n. 15645/2017 ; Cass. n. 15743/2004; Cass. n. 1720/1998). Quand'anche al momento della stipulazione del contratto il terzo non si sia avvalso della facoltà di richiedere la giustificazione del potere rappresentativo del rappresentante, nel corso dell'esecuzione del contratto è comunque fatto salvo il diritto del terzo di domandare al dominus la giustificazione dei poteri del rappresentante (Cass. n. 1698/1983). Anche la giurisprudenza ritiene la norma applicabile nell'ipotesi di rappresentanza legale (Cass. n. 424/1975; Cass. n. 3449/1968).  Nell'ipotesi di contratto concluso dal rappresentante, qualora il rappresentato contesti l'esistenza dei poteri rappresentativi in capo a colui che ha agito, per suo conto e in suo nome, l'onere della prova circa l'esistenza dei poteri in questione incombe sul terzo contraente che pretenda di addossare sul rappresentato gli effetti del contratto concluso a suo nome (Cass. n. 15454/2020).

Bibliografia

Bianca, Diritto civile, III, Il contratto, Milano, 1997; Bigliazzi Geri, voce Procura (diritto privato), in Enc. dir., Milano, 1987; Bigliazzi Geri-Breccia-Busnelli-Natoli, Diritto civile, 1.2, Fatti e atti giuridici, Torino, 1990; Cataudella, I contratti. Parte generale, Torino, 2014; D'Amico, voce Rappresentanza, in Enc. giur., Roma, 1991; D'Avanzo, voce Rappresentanza, in Nss. D.I., Torino, 1967; Mosco, La rappresentanza volontaria nel diritto privato, Napoli, 1961; Natoli, La rappresentanza, Milano, 1977; Natoli, voce Rappresentanza, in Enc. dir., Milano, 1987; Pugliatti, Studi sulla rappresentanza, Milano, 1965; Santoro Passarelli, Dottrine generali del diritto civile, Napoli, rist. 1985; Trabucchi, La rappresentanza, in Riv. dir. civ., Padova, 1978.

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