Codice Civile art. 1459 - Risoluzione nel contratto plurilaterale.

Cesare Trapuzzano

Risoluzione nel contratto plurilaterale.

[I]. Nei contratti indicati dall'articolo 1420 l'inadempimento di una delle parti non importa la risoluzione del contratto rispetto alle altre, salvo che la prestazione mancata debba, secondo le circostanze, considerarsi essenziale.

Inquadramento

La norma si riferisce ai contratti plurilaterali, connotati dalla direzione delle prestazioni delle parti verso il conseguimento di uno scopo comune, categoria negoziale che non rientra tra i contratti a prestazioni corrispettive presi in considerazione nella disciplina generale della risoluzione (Bigliazzi Geri-Breccia-Busnelli-Natoli, 874). L'inadempimento di un contraente nell'ambito di un contratto plurilaterale con comunione di scopo determina la risoluzione dell'intero contratto quando la prestazione mancata per effetto di quell'inadempimento debba essere considerata essenziale nell'economia complessiva dell'affare, nell'interesse degli altri contraenti, in base alle circostanze. Diversamente il contratto non può essere risolto, nonostante l'inadempimento, ma potrà sciogliersi esclusivamente il vincolo che lega la parte inadempiente al contratto. In questo senso si fa riferimento al concetto di risoluzione parziale. L'azione di risoluzione del contratto presuppone la volontà unanime delle altre parti, rispetto alla parte inadempiente, nell'assumere l'iniziativa volta ad ottenere tale risoluzione, non essendo sufficiente la volontà espressa dalla maggioranza (Dalmartello, 138). È invece ammissibile che un contraente agisca da solo per richiedere l'adempimento del contraente inadempiente. Deve considerarsi essenziale la mancata prestazione conseguita agli inadempimenti di più contraenti, derivandone l'impossibilità di conservazione del contratto, salvo che la parte non inadempiente, legittimata a richiedere la risoluzione, sia una sola (Dalmartello, 138). Il principio è rafforzato nell'ambito delle società, dove il venir meno della pluralità dei soci non determina automaticamente lo scioglimento del contratto. Nondimeno nell'ambito societario ricorre una specifica disciplina delle conseguenze dell'inadempimento dei soci, per cui la norma non trova applicazione (Galgano, Trattato di diritto civile, IV, Padova, 2014, 81; Roppo, Trattato del contratto, V, Milano, 2006, 53). Si ritiene che la previsione sulle condizioni della risoluzione nei contratti con comunione di scopo sia applicabile in via analogica ai contratti plurilaterali senza comunione di scopo, come le transazioni plurilaterali, e ai contratti plurilaterali congiuntivi senza comunione di scopo, come le vendite congiuntive di cosa comune (Bianca, 1994, 266). La disciplina degli effetti della risoluzione nei confronti delle parti e dei terzi di cui all'art. 1458 si applica anche ai contratti plurilaterali, sia quando la risoluzione riguardi il solo vincolo dell'inadempiente, sia quando si estenda all'intero contratto. Pertanto nei contratti plurilaterali con comunione di scopo ad esecuzione continuata o periodica l'eventuale risoluzione, parziale o totale, opera ex nunc (Dalmartello, 149).

La S.C. osserva che la norma non si applica ai contratti di società, regolati da norme specifiche (Cass. n. 1058/1961). Si è fatta invece applicazione della disposizione con riferimento ad un contratto preliminare avente ad oggetto la compravendita di un bene appartenente a più proprietari, qualora il medesimo bene non costituisca un unicum inscindibile, perché ciascuno dei comproprietari può vendere la propria quota a prezzo diverso e stabilire date diverse per la stipulazione del contratto definitivo; ne consegue in tal caso che, verificatosi l'inadempimento del promissario acquirente, ciascun promittente venditore può legittimamente chiedere la risoluzione della singola promessa di vendita contenuta in un documento più complesso, dovendosi ritenere ammissibile la risoluzione parziale (Cass. n. 8505/2011). La previsione è stata altresì applicata con riguardo alle transazioni plurilaterali (Cass. n. 2089/1982).

Bibliografia

Auletta, La risoluzione per inadempimento, Milano, 1942; Belfiore, voce Risoluzione del contratto per inadempimento, in Enc. dir., Milano, 1988; Bianca, Diritto civile, III, Il contratto, Milano, 1997; Bianca, Diritto civile, V, La responsabilità, Milano, 1994; Bigliazzi Geri-Breccia-Busnelli-Natoli, Diritto civile, 1.2, Fatti e atti giuridici, Torino, 1990; Boselli, voce Eccessiva onerosità, in Nss. D.I., Torino, 1960; Busnelli, voce Clausola risolutiva espressa, in Enc. dir., Milano, 1960; Dalmartello, voce Risoluzione del contratto, in Nss. D.I., Torino, 1969; Grasso, Eccezione di inadempimento e risoluzione del contratto, Napoli, 1973; Mosco, La risoluzione del contratto per inadempimento, Napoli, 1950; Natoli, voce Diffida ad adempiere, in Enc. dir., Milano, 1964; Santoro Passarelli, Dottrine generali del diritto civile, Napoli, rist. 1989; Smiroldo, Profili della risoluzione per inadempimento, Milano, 1982; Tartaglia, voce Onerosità eccessiva, in Enc. dir., Milano, 1980.

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