Codice Civile art. 1494 - Risarcimento del danno.

Francesco Agnino

Risarcimento del danno.

[I]. In ogni caso il venditore è tenuto verso il compratore al risarcimento del danno [1223], se non prova di avere ignorato senza colpa i vizi della cosa.

[II]. Il venditore deve altresì risarcire al compratore i danni derivati dai vizi della cosa.

Inquadramento

In tema di vendita, e con riguardo alla responsabilità del venditore per vizi alla stregua dell'art. 1494, l'interessato può chiedere, in alternativa ovvero in cumulo con le azioni tese all'adempimento del contratto in via specifica ed alla riduzione del prezzo o alla risoluzione del contratto, che gli venga risarcito il danno costituito dalle spese necessarie per eliminare i vizi del bene a lui fornito, trattandosi di risarcimento per equivalente, in una somma riconosciuta indipendentemente dalla effettiva eliminazione dei vizi a cura del creditore ed insuscettibile di variazioni in rapporto alla concreta entità della relativa spesa; pertanto sono coevamente proponibili dal compratore la domanda di eliminazione dei vizi ad opera del venditore e quella, subordinata alla mancata esecuzione specifica della condanna alla eliminazione dei vizi, intesa al risarcimento dei danni in misura pari all'importo della spesa per detta eliminazione (Cass. n. 8336/1990; Cass. n. 11232/2016).

Affinché la parte acquirente possa ottenere, a causa di vizi strutturali, la riduzione del prezzo di vendita di un vecchio immobile, tali vizi non devono essere percepibili attraverso l'uso dell'ordinaria diligenza, a nulla rilevando la diretta visibilità degli stessi (Cass. n. 3348/2018).

Responsabilità del venditore e danni risarcibili

Ai fini della sussistenza dell'obbligazione risarcitoria del venditore per i vizi del bene venduto non è necessario provare la sua mala fede, ma è sufficiente che egli non riesca a dimostrare di non aver potuto, senza colpa, averne conoscenza (Cass. n. 19494/2011).

Pertanto, in tema di vizi della cosa venduta, ai sensi dell'art. 1494, il rivenditore è responsabile nei confronti del compratore del danno a lui cagionato dal prodotto difettoso se non fornisce la prova di aver attuato un idoneo comportamento positivo tendente a verificare la qualità della merce ed a controllare in modo adeguato l'assenza di vizi, anche alla stregua della destinazione della merce stessa, giacché i doveri professionali del rivenditore impongono senz'altro, secondo l'uso della normale diligenza, controlli periodici o su campione, al fine di evitare che notevoli quantitativi di merce presentino gravi vizi di composizione (Cass. n. 6007/2008).

L'azione di risarcimento del danno per vizi della cosa venduta, ai sensi dell'art. 1494, infatti, è azione distinta da quelle di risoluzione del contratto e di riduzione del prezzo, di cui all'art. 1492, non soggetta quindi alle preclusioni che per quelle valgono, ma solo alla decadenza ed alla prescrizione, di cui all'art. 1495 (Cass. n. 728/2001).

In particolare, secondo la giurisprudenza di legittimità, l'azione di risarcimento danni proposta ai sensi dell'art. 1494, può estendersi a tutti i danni subiti dall'acquirente (per l'eliminazione dei vizi della cosa venduta, per il mancato utilizzo della stessa, per il lucro cessante da mancata rivendita del bene), ed è ammissibile in alternativa o cumulativamente con le azioni di adempimento del contratto, di riduzione del prezzo, di risoluzione del contratto (Cass. n. 26852/2013). 

Bibliografia

Angelici, Consegna e proprietà nella vendita internazionale, Milano, 1979; Auricchio, La individuazione dei beni immobili, Napoli, 1960; Bocchini, La vendita con trasporto, Napoli, 1985; Cataudella, Nullità formali e nullità sostanziali nella normativa sul condono edilizio, in Quadrimestre 1986; De Cristofaro, Vendita (vendita di beni di consumo), in Enc. giur., Roma, 2004; De Nova, Inzitari, Tremonti, Visintini, Dalle res alle new properties, Roma, 1991; Luminoso, La compravendita, Torino, 2011; Mengoni, Profili di una revisione della teoria sulla garanzia per i vizi nella vendita, Studi in onore di De Gregorio, Città di Castello, 1955; Portale, Principio consensualistico e conferimento di beni in società, in Riv. soc. 1970; Rizzieri, La vendita obbligatoria, Milano, 2000; Russo, La responsabilità per inattuazione dell'effetto reale, Milano, 1965; Santini, Il commercio, Bologna, 1979.

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