Codice Civile art. 1551 - Inadempimento.

Francesco Agnino

Inadempimento.

[I]. In caso di inadempimento di una delle parti, si osservano le disposizioni degli articoli 1515 e 1516, salva per i contratti di borsa l'applicazione delle leggi speciali.

[II]. Se entrambe le parti non adempiono le proprie obbligazioni nel termine stabilito, il riporto cessa di avere effetto, e ciascuna parte ritiene ciò che ha ricevuto al tempo della stipulazione del contratto.

Inquadramento

L'inadempimento di una delle parti giustifica sia la risoluzione che l'esecuzione coattiva, in applicazione dei principi generali. L'inadempimento di entrambi i contraenti fa presumere il venir meno del loro interesse alla stipula sulla presunzione della essenzialità per entrambi del termine e, pertanto, legittima la cessazione degli effetti del contratto ma anche la ritenzione di quanto ricevuto.

Casistica

La materia dell'inadempimento è disciplinata dall'art. 1551 che, tuttavia, presuppone l'applicazione delle regole generali in materia di inadempimento di contratto a prestazioni corrispettive (Cottino, in Comm. S.B., 1966, 64 ss.; Luminoso, in Tratt. I.Z., 1995, 209).

In questo senso, il rinvio operato dal primo comma agli artt. 1515 e 1516 deve intendersi come alternativo ai rimedi ordinari previsti per l'inadempimento nei contratti sinallagmatici (Cass. n. 3613/1972). In particolare, nel primo scambio la natura reale del contratto rende ipotizzabile solo l'inadempimento del riportatore, conseguente al mancato pagamento dei titoli che gli son stati trasferiti dal riportato. Quest'ultimo potrà chiedere l'adempimento della controparte o la risoluzione del contratto ai sensi degli artt. 1453 ss., oltre al risarcimento del danno. Nel secondo scambio, la parte non inadempiente potrà scegliere se procedere con l'esecuzione coattiva disciplinata dagli artt. 1515 e 1516, oggetto di rinvio da parte dell'art. 1551, comma 1, ovvero rifiutare di adempiere alla propria prestazione ai sensi dell'art. 1460, ovvero ancora chiedere la risoluzione del contratto e il risarcimento dei danni. Ovviamente, in quest'ultimo caso, la risoluzione rimuoverà gli effetti anche del primo scambio, con ogni conseguente obbligo restitutorio.

Occorre infine rilevare che la natura essenziale, nell'interesse di entrambe le parti, del termine per il secondo trasferimento, ai sensi dell'art. 1457 (Cass. n. 4183/1954), impone alla parte che non intende avvalersi della risoluzione di diritto, dinanzi all'inadempimento della controparte, di manifestare la propria volontà in tal senso entro tre giorni dalla scadenza e, nel contempo, di procedere con l'offerta, anche informale ai sensi dell'art. 1220, della propria prestazione (Luminoso, in Tratt. I.Z., 1995, 210).

Il secondo comma dell'art. 1551 esamina invece l'ipotesi dell'inadempimento bilaterale, che si verifica quando, alla scadenza del termine per il secondo trasferimento, nessuna delle parti adempie o si offre, anche informalmente, di adempiere. In questo caso «il riporto cessa di avere effetto, e ciascuna parte ritiene ciò che ha ricevuto al tempo della stipulazione del contratto». Si tratta di una soluzione dettata per evitare «ogni strascico ed ulteriore controversia tra le parti» (Cottino, in Comm. S.B., 1966, 605), ma evidentemente irragionevole nell'ambito dell'operazione economica tipicamente disciplinata dal contratto di riporto. È stato sopra evidenziato, infatti, che le parti pongono in essere il primo scambio nella consapevolezza della sua temporaneità e, invero, il prezzo corrisposto dal riportatore per l'acquisto dei titoli potrebbe ben non corrispondere al loro valore reale. Questa considerazione, unitamente al meccanismo stringente imposto dalla già ricordata essenzialità bilaterale del termine per il secondo trasferimento — che comporta, ai sensi dell'art. 1457, un inadempimento bilaterale non sanabile ove entro tre giorni dalla scadenza nessuna delle parti abbia proceduto all'offerta della propria prestazione — ha fatto sì che, nella pratica, le parti deroghino regolarmente all'applicazione dell'art. 1551, comma 2.

Bibliografia

Belli-Rovini, Riporto (contratto di), Dig. comm., XII, Torino, 1996; Capozzi, Compravendita, riporto, permuta, contratto estimatorio, somministrazione, locazione, Dei singoli contratti, Milano 1988; Cottino, Del riporto, della permuta, Bologna, 1970; Dalmartello, Sinallagma e realità nel contratto di riporto, in Banca, borsa, cred. it. 1954, I; Zuddas, Somministrazione, Concessione di vendita, Franchising, Torino 2003.

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