Codice Civile art. 1765 - Leggi speciali.

Caterina Costabile

Leggi speciali.

[I]. Sono salve le disposizioni delle leggi speciali.

Inquadramento

La norma chiarisce la natura generale della disciplina codicistica in tema di mediazione e la conseguente specialità di tutte le disposizioni estranee al codice volte a integrarne o modificarne la disciplina (Marini, in Comm. S., 1992, 181).

Il mediatore marittimo

La figura del mediatore marittimo è disciplinata dalla l. n. 478/1968, il cui art. 1 definisce mediatore marittimo chi si occupa prevalentemente di contratti di costruzione, compravendita, locazione e noleggio di navi, nonché di contratti di trasporto marittimo di cose, agendo in modo del tutto indipendente dalle parti contraenti. Ciò che lo distingue dagli altri mediatori è pertanto l'oggetto dell'attività esplicata.

Tale legge ha elevato il mediatore marittimo a particolare categoria professionale. Ne sono derivate la previsione dell'incompatibilità con altri impieghi (art. 3 l. n. 478/1968), l'istituzione di un ruolo professionale (art. 4 l. n. 478/1968), la sottoposizione ad un controllo disciplinare (art. 16 l. n. 478/1968). Anche per il mediatore marittimo l'iscrizione negli appositi ruoli è a titolo personale e non è ammessa la delega ad altro mediatore se non è iscritto nella stessa sezione.

Il mediatore di assicurazione o broker

Il mediatore di assicurazione o broker svolge una attività rivolta a mettere in diretta relazione con imprese di assicurazione o riassicurazione, alle quali non sia vincolato da impegni di sorta, soggetti che intendano provvedere con la sua collaborazione alla copertura dei rischi, assistendoli nella determinazione del contenuto dei relativi contratti e collaborando eventualmente alla loro gestione ed esecuzione (art. 109, comma 2, lett. b, d.lgs. n. 209/2005).

La prestazione che caratterizza il broker, quindi, non è quella di mediare l'affare assicurativo, ma di mediarlo assistendo il cliente nella determinazione del contenuto contrattuale.

Ne deriva che il broker utilizzando la conoscenza che ha del mercato assicurativo, deve fornire ai suoi clienti, potenziali assicuratori, suggerimenti pratico-economici necessari affinché si possa conseguire la massima copertura assicurativa con la minor spesa (Cass. III, n. 12973/2010).

Il mediatore creditizio

Il mediatore creditizio svolge professionalmente, anche se non a titolo esclusivo, ovvero abitualmente, l'attività di messa in relazione di banche o intermediari finanziari determinati con la potenziale clientela al fine della concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma.

L'art. 16  l. n. 108/1996 (oggi abrogato e rifluito nell'art. 128-sexies d.lgs. n. 385/1993, t.u. bancario, a sua volta modificato dall' art. 11, comma 1, d.lgs. n. 141/2010), al fine di contenere il fenomeno dell'usura, istituì l'albo dei mediatori creditizi, al quale dovevano essere obbligatoriamente iscritti colo che intendessero svolgere l'attività di "mediazione o di consulenza nella concessione di finanziamenti da parte di banche o di intermediari finanziari".

La legge tuttavia non definì la nozione di "mediazione creditizia", delegandone espressamente la delimitazione ad un futuro regolamento d'esecuzione (art. 16, comma 2 l. n. 108/1996). Tale regolamento, emanato quattro anni dopo d.P.R. n. 287/2000, oggi anch'esso abrogato per effetto del d.lgs. n. 141/2010, art. 28, comma 1, lett. (b), definì mediatore creditizio "colui che (...) mette in relazione, anche attraverso attività di consulenza, banche o intermediari finanziari determinati con la potenziale clientela al fine della concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma".

Attualmente il comma 1 dell'art. 128-sexies d.lgs. n. 385/1993 definisce il mediatore creditizio come il “soggetto che mette in relazione, anche attraverso attività di consulenza, banche o intermediari finanziari previsti dal titolo V con la potenziale clientela per la concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma”.

L'esercizio professionale nei confronti del pubblico dell'attività di mediatore creditizio è riservato ai soggetti iscritti in un apposito elenco tenuto previsto dall'art. 128-undecies d.lgs. n. 385/1993. Detti soggetti possono svolgere unicamente attività di consulenza per la concessione di finanziamenti nonché attività connesse o strumentali.

Il mediatore creditizio svolge la propria attività senza essere legato ad alcuna delle parti da rapporti che ne possano compromettere l'indipendenza (art. 128-sexies, comma 4, d.lgs. n. 385/1993).

Bibliografia

Carraro, La mediazione, Padova, 1960; Cataudella, Mediazione, in Enc. giur., XIX, Roma, 1990; Giordano, Struttura essenziale della mediazione, in Riv. dir. comm. 1957, I, 214; Guidotti, Ancora in tema di mediazione, in Giur. comm. 2005, 2, 176; Guidotti, La mediazione, in Contr. impr. 2004, 927; Minasi, Mediazione, in Enc. dir., XXVI, Milano, 1976; Rolfi, Il mediatore ed il diritto alla provvigione, in Giur. mer. 2011, 1, 85; Sesti, Responsabilità aquiliana del mediatore-mandatario nei confronti del soggetto promissario acquirente del bene, in Resp. civ. e prev. 2009, 11, 2286.

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