Codice Civile art. 1819 - Restituzione rateale.InquadramentoLa disposizione in parola prevede l'ipotesi di risoluzione del mutuo con restituzione rateale per il caso di inadempimento anche di una sola rata. La dottrina prevalente ritiene che non sia possibile ricondurre all'istituto della decadenza dal beneficio del termine ex art. 1186 la presente ipotesi di estinzione anticipata (così come quella di cui al successivo art. 1820) in quanto non collegata ad alcuna delle circostanze che potrebbero dare luogo alla decadenza dal beneficio del termine, ma è posta in relazione ad un preciso presupposto di inadempimento (Giampiccolo, 470; Teti, 639). Natura giuridicaIn dottrina è discussa la natura giuridica del rimedio contro l'inadempimento del mutuatario previsto dalla norma in esame. Secondo alcuni autori si tratterebbe di un diritto di recesso attribuito ex lege al mutuante (Fragali, in Comm. S. B., 1966, 434), mentre secondo altri di un potere diretto di risoluzione per inadempimento (Giampiccolo, ult. cit.). Ambito di applicazioneIn dottrina non sussistono dubbi in ordine all'applicabilità della norma in parola sia al mutuo oneroso che a quello gratuito (Fragali, ult. cit.). La giurisprudenza ha, invece, ritenuto che la disposizione in esame ha la funzione di attribuire rilievo all'inadempimento del mutuario nel mutuo gratuito, al quale, quindi, essa esclusivamente si riferisce, dato che nel mutuo oneroso tale inadempimento, dando luogo alla possibilità di risoluzione del contratto ai sensi dell'art. 1453, assume rilievo indipendentemente dalla espressa previsione dell'art. 1819 (Cass. III, n. 1861/1995). Altre ipotesi di richiesta di anticipata restituzioneIl mutuante ha la facoltà di richiedere l'anticipata restituzione delle somme mutuate in caso di insolvenza del mutuatario, di diminuzione delle garanzie date, rifiuto delle garanzie promesse e in caso di fallimento del mutuatario. Le prime tre ipotesi sono da ricondursi all'applicazione della norma sulla decadenza dal beneficio del termine ex art. 1186 (Fragali, in Comm. S. B., 1966, 439; Giampiccolo, 471). Il fallimento (art. 55, comma 2, r.d. n. 267/1942, per la nuova disciplina v. l’art. 154 d.lgs. n. 14/2019 “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”), invece, produce la scadenza anticipata dei debiti pecuniari agli effetti del concorso (Fragali, in Comm. S. B., 1966, 440). BibliografiaDalmartello, Appunti in tema di contratti reali, contratti restitutori e contratti sinallagmatici, in Riv. dir. civ., 1955; Galasso, Mutuo e Deposito irregolare, Milano, 1968; Gardella Tedeschi, Il Mutuo (contratto di), in Dig. civ., Torino, 1994; Giampiccolo, voce Mutuo, Enc. dir., XXVII, Milano, 1977; Grassani, Mutuo, in Noviss. Dig. it., X, Torino 1964; Mazzamuto, Mutuo di scopo, in Enc. Giur., XX, Roma, 1990. |