Codice Civile art. 1996 - Titoli rappresentativi.

Caterina Costabile

Titoli rappresentativi.

[I]. I titoli rappresentativi di merci attribuiscono al possessore il diritto alla consegna delle merci che sono in essi specificate, il possesso delle medesime e il potere di disporne mediante trasferimento del titolo [1691, 1791; 463 3, 961 2 c. nav.].

Inquadramento

I titoli rappresentativi di merci si distinguono nel più ampio genus dei titoli di credito perché attribuiscono al portatore il diritto alla consegna dei beni specificati nella lettera del documento, ossia una posizione creditoria e al contempo una posizione reale nei confronti dei beni medesimi, alternativamente ascritta al mero possesso oppure a un potere esclusivo di disporne (Martorano, Titoli rappresentativi della merce, 628).

Essi assolvono altresì alla funzione di mezzo di prova del sottostante contratto, perlopiù, di trasporto o di deposito (Laurini, 56).

I titoli rappresentativi di merci

Tre sono i requisiti che devono sussistere per essere riconosciuta efficacia rappresentativa a un titolo di credito (Laurini, 55). Precisamente il titolo:

- deve incorporare il diritto alla consegna di merci determinate e specificate sul titolo stesso;

- deve riferirsi a merci che non appartengono all'emittente di esso, ma a merci che questi detiene per altri con il conseguente obbligo di restituirle al possessore legittimo del titolo;

- deve essere emesso da chi sia detentore delle merci e sia obbligato a restituirle.

Non hanno, quindi, efficacia rappresentativa i titoli emessi dall'avente diritto alla consegna che documenta non un'obbligazione di consegnare, ma una semplice obbligazione di far consegnare da altri (Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 110).

I titoli rappresentativi di merci, al pari di ogni altro titolo di credito possono circolare mediante semplice girata del documento in questione: il giratario acquisterà così la legittimazione ex titulo alla prestazione in esso indicata.

La girata del titolo attribuisce al giratario il possesso della merce depositata o in viaggio, si tratta di un possesso mediato, dato che il depositario od il vettore hanno la detenzione della merce indicata nel titolo (Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 109).

Ai fini del trasferimento della titolarità della merce si ritiene viceversa essenziale la conclusione di un normale contratto di compravendita consensuale (Martorano, Titoli rappresentativi della merce, 629).

Titoli di deposito

I titoli rappresentativi di merci previsti dal codice civile sono di due tipi: la fede di deposito (art. 1790), e la nota di pegno (art. 1791).

Essi vengono rilasciati su richiesta del depositante dai magazzini generali, e sono suscettibili di circolazione mediante girata. La girata del titolo attribuisce al giratario il semplice possesso, e non la titolarità della merce, salve ovviamente le conseguenze della regola possesso vale titolo (Asquini, 104).

Titoli di trasporto

I principali documenti di trasporto sono (Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 110): La polizza di carico relativa al trasporto marittimo e l'ordine di consegna (artt. 463 e 466 cod. nav.); la lettera di vettura relativa al trasporto mediante autoveicoli (art. 1691); la lettera di vettura ferroviaria (l. 21 novembre 2014, n. 174); la lettera di trasporto aereo (art. 961 cod. nav.).

Al pari dei titoli di deposito, essi attribuiscono al loro possessore la legittimazione ad ottenere la consegna delle merci in essi indicate, consentono inoltre di trasferire il possesso delle merci in viaggio mediante semplice girata del titolo.

Di contro, si esclude che abbiano efficacia rappresentativa (Tedeschi, 1998, 480): il duplicato della lettera di vettura nei trasporti terrestri (art. 1684); il duplicato della ricevuta di carico nei trasporti terrestri (art. 1691); il duplicato della lettera di lettura ferroviaria (l. 21 novembre 2014, n. 174); la ricevuta di deposito rilasciata dai magazzini generali in luogo della fede di deposito (art. 1790); il buono d'ordine di imbarco e la ricevuta di bordo nel trasporto navale (art. 458 cod. nav.).

Legittimazione all'esperimento dell'azione risarcitoria

I titoli rappresentativi di merci attribuiscono all'avente diritto, in base alla legge di circolazione, il diritto alla consegna delle merci che sono in essi specificate, il possesso delle medesime ed il potere di disporne mediante il trasferimento del titolo.

Poiché si tratta di un titolo di credito, la connessione tra proprietà del documento e titolarità del credito comporta una duplice posizione nel senso che, da un lato, la proprietà del documento si ricollega alla titolarità del credito e, dall'altro, il legittimo possesso del documento consente l'esercizio del credito.

Di conseguenza, ad avviso della giurisprudenza, nel caso di perdita o danni alle merci, la legittimazione ad agire contro il vettore spetta al portatore della polizza di carico per effetto della girata e non al reale destinatario della merce (Cass. III, n. 12708/2019), essendo irrilevante qualsiasi rapporto sottostante tra destinatario e portatore della polizza di carico, nonché tra quest'ultimo e il caricatore (Cass. I, n. 11043/1994).

La sua legittimazione concorre, inoltre, con quella del caricatore-mittente ad esperire nei confronti del vettore le azioni causali che gli competono sulla base del contratto di trasporto (Cass. III, n. 2898/2005).

Bibliografia

Asquini, Titoli di credito, Padova, 1966; Cian, voce Dematerializzazione, in Enc. dir. - Annali, 2, Milano, 2008; Galgano, Sulla circolazione dei titoli di credito, in Contr. impr., 1987, 382; AA.VV., I titoli di credito, a cura di Laurini, Milano, 2009; Lener, La dematerializzazione dei titoli azionari e il sistema monte titoli S.P.A., Milano, 1989; Martorano, voce Titoli di credito, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Martorano, voce Titoli rappresentativi della merce, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Micheli-De Marchi, voce Titoli di credito, in Enc. dir., III, Milano, 1958; Micheli-De Marchi, voce Assegno circolare, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1958; Oppo, Titoli di credito in generale, in Enc. giur., Roma, 1994; Tedeschi, Titoli di credito, in Dig. comm., Torino, 1998; Id., voce Cambiale, in Dig. comm., II, Torino, 1987.

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