Codice Civile art. 2017 - Opposizione del detentore.

Caterina Costabile

Opposizione del detentore.

[I]. L'opposizione del detentore deve essere proposta davanti al tribunale che ha pronunziato l'ammortamento, con citazione da notificarsi al ricorrente e al debitore.

[II]. L'opposizione non è ammissibile senza il deposito del titolo presso la cancelleria del tribunale.

[III]. Se l'opposizione è respinta, il titolo è consegnato a chi ha ottenuto l'ammortamento.

Inquadramento

Il terzo detentore che voglia far valere le sue ragioni contro il provvedimento emanato deve convenire in giudizio, nel termine perentorio di cui all'art. 2016, comma 3, innanzi al medesimo tribunale, il ricorrente e il debitore, previo deposito, a pena di improcedibilità della domanda (in giurisprudenza Cass. I, n. 3469/1979), del titolo presso la cancelleria, onde evitare che, nelle more del procedimento, lo stesso possa formare oggetto di acquisto in buona fede da parte di un terzo (in dottrina Asquini, 376).

Il documento, all'esito del giudizio, sarà consegnato all'ammortante, se l'opposizione è respinta, ovvero restituito all'opponente, se accolta.

L'opposizione del terzo detentore

Il giudizio di opposizione costituisce un ordinario processo di cognizione avente ad oggetto l'accertamento dell'avvenuto acquisto della proprietà del titolo da parte dell'opponente ex art. 1994, e regolato dai princìpi comuni sulla ripartizione dell'onere della prova (Cass. I, n. 2351/1994).

Ciò nondimeno, resta ferma la presunzione di buona fede a favore del terzo possessore, onde l'opponente avrà l'onere di dimostrare solo l'avvenuta conclusione di un negozio, valido ed idoneo a trasferire la proprietà, mentre l'opposto, pur formalmente convenuto, ha l'onere di dimostrare la mala fede o colpa grave nell'acquisto (Cass. I, n. 2393/1976).

La legittimazione all'opposizione spetta al detentore del titolo.

Discussa è in dottrina la possibilità di riconoscere la legittimazione al debitore che voglia far accertare l'effetto liberatorio del pagamento effettuato nelle more, ovvero contestare la validità dell'obbligazione cartolare (Di Amato, in Tr. Res. 1985, 487; Martorano, 1979, 245; Tedeschi, 1998, 468).

La giurisprudenza ha evidenziato che gli obbligati risultanti dal titolo, cui è preclusa l'opposizione avverso il decreto di ammortamento, possono proporre le ordinarie azioni di impugnazione e, in particolare, quella di accertamento negativo per far riconoscere l'inesistenza del titolo ammortizzato (Cass. I, n. 5744/1993).

La S.C. ha ritenuto non ammissibile il ricorso in cassazione ex art. 111 Cost. avverso il provvedimento di rigetto dell'istanza di ammortamento o avverso il provvedimento di conferma (Cass. I, n. 8757/1993).

Bibliografia

Asquini, Titoli di credito, Padova, 1966; Ferri, I titoli di credito, Torino, 1958; AA.VV., I titoli di credito, a cura di Laurini, Milano, 2009; Martorano, voce Titoli all'ordine, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Martorano, Lineamenti generali dei titoli di credito e titoli cambiari, Napoli, 1979; Sacco, La continuità della girata, Riv. dir. comm., 1951, 1; Tedeschi, Titoli di credito, in Dig. comm., Torino, 1998; Tedeschi, voce Assegno bancario, assegno circolare e assegni speciali, in Dig. comm., Torino, 1987; Tedeschi, voce Cambiale, in Dig. comm., II, Torino, 1987.

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