Codice Civile art. 2941 - Sospensione per rapporti tra le parti.Sospensione per rapporti tra le parti. [I]. La prescrizione rimane sospesa: 1) tra i coniugi; 2) tra chi esercita la responsabilità genitoriale di cui all'articolo 316 o i poteri a essa inerenti [261, 301, 409] e le persone che vi sono sottoposte (1); 3) tra il tutore e il minore [346 ss.] o l'interdetto [424] soggetti alla tutela, finché non sia stato reso e approvato il conto finale [386], salvo quanto è disposto dall'articolo 387 per le azioni relative alla tutela; 4) tra il curatore e il minore emancipato [391 ss.] o l'inabilitato [424]; 5) tra l'erede e l'eredità accettata con beneficio d'inventario [484 ss.]; 6) tra le persone i cui beni sono sottoposti per legge o per provvedimento del giudice alla amministrazione altrui e quelle da cui l'amministrazione è esercitata, finché non sia stato reso e approvato definitivamente il conto; 7) tra le persone giuridiche e i loro amministratori, finché sono in carica, per le azioni di responsabilità contro di essi [18, 2393] (2); 8) tra il debitore che ha dolosamente occultato l'esistenza del debito e il creditore, finché il dolo non sia stato scoperto [247 trans.]. (1) L'art. 92, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154, ha sostituito alla parola: «potestà» le parole: «responsabilità genitoriale». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica è entrata in vigore a partire dal 7 febbraio 2014. Il numero era stato già modificato dall'art. 210 l. 19 maggio 1975, n. 151. (2) La Corte cost., con sentenza 11 dicembre 2015 n. 262 , ha dichiarato l'illegittimità del presente numero, nella parte in cui non prevede che la prescrizione sia sospesa tra la società in nome collettivo e i suoi amministratori, finché sono in carica, per le azioni di responsabilità contro di essi. Precedentemente la stessa Corte, con sentenza 24 luglio 1998, n. 322 aveva dichiarato l'illegittimità costituzionale del numero, nella parte in cui non prevedeva che la prescrizione rimanesse sospesa tra la società in accomandita semplice ed i suoi amministratori, finché sono in carica, per le azioni di responsabilità contro di essi. InquadramentoLa norma è finalizzata a garantire che la prescrizione, trovando fondamento proprio sull'inerzia del titolare del diritto, non operi allorché sopraggiunga una causa che giustifichi l'inerzia stessa (contra non valentem agere non currit praescriptio). RatioLa dottrina individua il fondamento della disposizione nella circostanza che in alcuni casi il titolare del diritto è inerte per ragioni previste dalla legge e, pertanto, si trova nell'impossibilità o in grave difficoltà, materiale o morale di esercitarlo (Ruperto, 123). La giurisprudenza ritiene che, trattandosi di elementi di fatto, solo l'interessato, attraverso una specifica eccezione e la relativa prova a fondamento, può dedurre la sospensione e pertanto essa non può essere rilevata d'ufficio dal giudice (Cass. III, n. 1529/1981), né proposta per la prima volta con il ricorso per Cassazione (Cass. I, n. 1587/1980). Questo principio non opera qualora la sospensione sia prevista da espresse disposizioni di legge — stato di guerra — con la conseguenza che essa deve essere rilevata dal giudice (Cass. II, n. 200/1979) eventualmente anche in sede di giudizio di legittimità; pertanto l'interessato non è tenuto a fornire alcuna prova. La sospensione è ipotesi eccezionale che si verifica solo nei casi espressamente previsti negli artt. 2941 e 2942 (Santoro Passarelli, 117). Le cause di sospensione previste dagli artt. 2941 e 2942sono tassative. Tali cause di sospensione si distinguono a seconda che possano essere fatte valere reciprocamente da entrambe le parti del rapporto, ovvero siano poste a vantaggio esclusivo del soggetto che si trova nella particolare condizione prevista dalla legge. L'art. 2941 contempla, salvo che ai nn. 7 ed 8, cause del primo tipo, che sono quindi cause bilaterali di sospensione; l'art. 2942, nonché i nn. 7 ed 8 della norma in esame, comprendono cause del secondo tipo, che sono quindi cause unilaterali (Albanese, 653). Secondo Cass. II , n. 2092 /2018 in tema di diritto superficie la sospensione dell'esercizio dipendente dalle determinazioni della P.A. in campo urbanistico non ha rilevanza ai fini della prescrizione per non uso del diritto giacché la sospensione del decorso è regolato tassativamente dagli artt. 2941 e 2942, con esclusione di fattispecie non contemplate. È dato acquisito in dottrina che la sospensione produce effetti solo nei confronti del soggetto sulla cui situazione la causa sospensiva si fonda (Azzariti, Scarpello, 255). Rapporti tra coniugiSecondo Cass. I, n. 32212/2022 la prescrizione del diritto di credito volto ad ottenere la metà del valore dei beni rientranti nella comunione "de residuo “ tra coniugi comincia a decorrere dal momento in cui si scioglie la comunione legale per effetto della separazione e, dunque, da quando il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati, ovvero dalla data di sottoscrizione, davanti al medesimo presidente, del processo verbale di separazione consensuale, poi omologato. La soluzione è accolta sulla base dell'osservazione che la separazione rappresenta una fase in cui il vincolo risulta attenuato e però non implica il venir meno del rapporto matrimoniale (Cass. I, n. 4502/1985); si tratta di un orientamento già enunciato dalla Corte Costituzionale secondo la quale i coniugi non devono compiere atti interruttivi dei loro diritti, in considerazione della possibilità di una riconciliazione, che potrebbe essere compromessa dai suddetti atti (Corte cost. 19 febbraio 1976, n. 35). Rapporti di filiazione, adozione e affiliazioneLa causa di sospensione di cui al n. 2 della norma in esame prevede che la sospensione opera tra i genitori esercenti la potestà e coloro che vi sono sottoposti con decorrenza dal momento in cui si instaura il rapporto e per tutta la durata dell'esercizio della potestà, precisando altresì che l'efficacia della sospensione non viene meno nel caso di misure limitative dell'esercizio della potestà poste a protezione dell'interesse del minore ex artt. 333 e 334 (Azzariti, Scarpello, 247). Rapporti tra tutore o curatore e incapaceLa sospensione che opera tra il tutore e il minore o l'interdetto legale o giudiziale (nn. 3 e 4 art. 2941) decorre dalla nomina del rappresentante legale fino all'approvazione del conto finale e qualora questo non sia presentato fino a quando non è prescritta l'azione contro il tutore per il rendiconto. Nell'ipotesi di curatela la sospensione comprende il periodo che va dalla nomina del curatore alla cessazione del suo ufficio (Azzariti, Scarpello, 248). Eredità accettata con beneficio di inventarioIl n. 5 della disposizione in commento dispone che nell'ipotesi prevista nell'art. 490 la sospensione inizia a decorrere dall'accettazione beneficiata e cessa al momento della liquidazione del patrimonio ereditario. Se viene meno l'acquisto per una causa sopravvenuta restano salvi gli effetti medio tempore della sospensione (Azzariti, Scarpello, 248). Beni sottoposti ad amministrazione altruiLa sospensione di cui all'art. 2941, n. 6 riguarda i rapporti tra un soggetto i cui beni per legge o per disposizione giudiziale siano sottoposti all'amministrazione altrui ed il rappresentante legale o giudiziale ed opera nel periodo che va dalla nomina dell'amministratore fino all'approvazione del rendiconto (Cass. I, n. 325/1981). Un'eccezione al suddetto orientamento si riscontra relativamente all'azione di responsabilità contro il curatore fallimentare revocato, in quanto la suddetta azione non viene sospesa durante la procedura fallimentare stante l'inapplicabilità dell'art. 2941, n. 6, al suddetto caso (Cass. III, n. 8716/1996). La dottrina e la giurisprudenza concordano nel ritenere che qualora l'amministrazione altrui sia disposta per convenzione tra le parti, la sospensione del termine non può operare. Azione di responsabilità contro gli amministratoriSecondo Cass. lav., n. 32683/2022 in tema di art. 2941, comma 1, n. 8, c.c. ove il motivo di appello si incentri su una violazione della disciplina sulla sospensione della prescrizione l'intera fattispecie della prescrizione, anche con riguardo alla decorrenza del dies a quo, rimane sub iudice e rientra, pertanto, nei poteri del giudice di secondo grado valutare d'ufficio, sulla base degli elementi ritualmente acquisiti, la corretta individuazione del termine iniziale della prescrizione. Occultamento doloso del debitoreL'ipotesi di sospensione della prescrizione prevista nell'art. 2941, n. 8 opera a favore del creditore, che può essere anche l'amministrazione finanziaria (Cass. S.U., n. 4482/1988), nel caso in cui il debitore abbia dolosamente occultato l'esistenza del debito (Cass. lav., n. 1222/2004), determinando l'obiettiva impossibilità del creditore di far valere il suo diritto (Cass. III, n. 10383/2002), e non una mera difficoltà di accertamento del credito (Cass., n. 21567/2014). Essa costituisce una causa eccezionale di sospensione che si pone in deroga al principio secondo cui l'ignoranza del titolare del diritto non impedisce il decorso della prescrizione (in dottrina Ruperto, 139). La norma richiede per un verso che il comportamento commissivo o omissivo provenga dal debitore, non essendo sufficiente che l'occultamento sia posto in essere da soggetti del cui operato il debitore debba rispondere ai sensi dell'art. 1228 (Cass. lav., n. 5977/1984), e per altro verso che la condotta del debitore abbia comportato una reale impossibilità d'agire in capo al creditore, non essendo tale la mera difficoltà di accertamento della persona dell'obbligato (Cass. II, n. 7898/1994). La sospensione comprende il periodo che va dal momento in cui è stato posto in essere il comportamento doloso fino alla scoperta del raggiro (Cass. S.U., n. 6478/1984) senza che sia necessario che l'accertamento del raggiro con sentenza passata in giudicato (Cass. II, n. 12422/1995). Secondo Cass. II n. 19567/2016 in applicazione del principio di buona fede che presidia l’adempimento delle obbligazioni contrattuali la prescrizione rimane sospesa laddove ai sensi dell’ art. 2941 n. 8 c.c., allorché il debitore si sia obbligato a corrispondere una somma al verificarsi dell'evento considerato nella clausola contrattuale che ha disposto il differimento del pagamento costui ometta di comunicare la verificazione dell’evento medesimo. La corte di Cassazione ha ribadito Cass. II n. 19567/2016 che l'eccezione di sospensione della prescrizione ex art. 2941 n. 8 c.c. integra un'eccezione in senso lato e, pertanto, può essere rilevata d'ufficio dal giudice, anche in grado di appello, purché sulla base di prove ritualmente acquisite agli atti. BibliografiaAlbanese, Sospensione della prescrizione per cause unilaterali e responsabilità, in Resp. civ. 2006; Azzariti, Scarpello, Della prescrizione e della decadenza, in Comm. S.B., sub artt. 2934-2969, Bologna-Roma, 1977; Buldini, Accettazione dell'eredità devoluta al minore e conflitto d'interessi nell'interpretazione adeguatrice dell'art. 2942, n. 1 c.c., in Fam. e dir. 2007; Carbone, Sospensione della prescrizione: conflitto tra minore e rappresentante legale, in Corr. giur. 2007; Roselli, Vitucci, La prescrizione e la decadenza, in Tr. Res., 20, Torino, 1998; Ruperto, Prescrizione e decadenza, in Comm. Utet, Torino, 1985; Santoro Passarelli, Dottrine generali del diritto civile, Napoli, 1986; Troisi, Della prescrizione e della decadenza, in Comm. Perlingieri, VI, Napoli, 1991; Valenza, Chiamato all'eredità incapace e sospensione della prescrizione del diritto di accettare per conflitto di interessi con il legale rappresentante, in Fam. pers. e succ. 2007. |