Obbligo di accantonamento per crediti insinuati tardivamente

La Redazione
03 Agosto 2016

I creditori che si siano insinuati al passivo tardivamente rispetto alla verifica dei crediti e al deposito della domanda di concordato fallimentare, ma prima dell'omologa, sono detentori di un diritto astratto all'accantonamento se sussisteva, al momento dell'atto di deposito dell'insinuazione, un patrimonio tale da garantire sia i creditori concordatari sia quelli non coperti dalla proposta.

I creditori che si siano insinuati al passivo tardivamente rispetto alla verifica dei crediti e al deposito della domanda di concordato fallimentare, ma prima dell'omologa, sono detentori di un diritto astratto all'accantonamento se sussisteva, al momento dell'atto di deposito dell'insinuazione, un patrimonio tale da garantire sia i creditori concordatari sia quelli non coperti dalla proposta.

In concreto, però, secondo le regole ordinarie di buona amministrazione, si impone un accantonamento quando sussiste un rischio reale di soccombenza, e la stima del quantum di tale diritto è rimessa alla curatela, secondo una valutazione della fondatezza della controversia.

Se in una clausola di un accordo di concordato fallimentare non viene previsto, né esplicitamente né implicitamente, un obbligo di accantonamento in capo alla proponente, in riferimento ad ogni successiva controversia in cui sia coinvolto il Fallimento chiuso con il concordato stesso, tale onere non deve essere ritenuto presente.

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