Revoca del fallimento e azione revocatoria: la legittimazione del singolo creditore

La Redazione
09 Maggio 2017

Il singolo creditore può riassumere l'azione revocatoria ordinaria proposta dal curatore fallimentare dopo l'interruzione determinata dalla perdita della capacità processuale dello stesso per intervenuta revoca del fallimento.

Il singolo creditore può riassumere l'azione revocatoria ordinaria proposta dal curatore fallimentare dopo l'interruzione determinata dalla perdita della capacità processuale dello stesso per intervenuta revoca del fallimento.

Il caso. Un soggetto, che aveva costituito in fondo patrimoniale un immobile, veniva successivamente dichiarato fallito in estensione del fallimento di una S.n.c.. Contro l'atto di costituzione del fondo patrimoniale la curatela agiva in via revocatoria e la causa veniva sospesa in attesa della decisione sull'opposizione alla dichiarazione di fallimento; opposizione che veniva successivamente accolta con conseguente revoca del fallimento. Successivamente la banca, qualificandosi quale creditrice del soggetto, riassumeva l'azione revocatoria. La domanda revocatoria veniva accolta in primo grado ed il soggetto e la moglie presentavano appello, che veniva rigettato dalla Corte territoriale. Avverso tale provvedimento i coniugi proponevano ricorso in Cassazione.

Il singolo creditore può riassumere l'azione revocatoria ordinaria proposta dal curatore. Il singolo creditore può riassumere l'azione revocatoria ordinaria proposta, ai sensi dell'art. 66 l.fall., dal curatore fallimentare dopo l'interruzione determinata dalla perdita della capacità processuale dello stesso per intervenuta revoca del fallimento, giovandosi degli effetti sostanziali e processuali retroagenti alla data di notifica dell'atto di citazione originario.

Fondo patrimoniale e legittimazione passiva per la dichiarazione di inefficacia. In tema di azione revocatoria, la natura reale del vincolo di destinazione impresso dalla costituzione del fondo patrimoniale in vista del soddisfacimento dei bisogni della famiglia e la conseguente necessità che la sentenza faccia stato nei confronti di tutti coloro per i quali il fondo è stato costituito comportano che, nel relativo giudizio per la dichiarazione della sua inefficacia, la legittimazione passiva spetta ad entrambi i coniugi, anche nel caso in cui l'atto costitutivo sia stato stipulato da uno solo di essi.

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