Notifica telematica del fallimento: il socio non è obbligato a dotarsi di un indirizzo PEC
22 Agosto 2016
Il caso. Il Tribunale di Termini Imerese ha dichiarato il fallimento di una Snc e del socio illimitatamente responsabile sulla base di un decreto ingiuntivo emesso in favore della Società istante dal Tribunale di Milano e divenuto definitivamente esecutivo per mancata opposizione. Contro tale decisione hanno proposto reclamo il legale rappresentante pro tempore della società fallita e il socio illimitatamente responsabile.
Non è sufficiente la richiesta di cancellazione dal registro delle imprese se l'indirizzo PEC è ancora attivo. Con il primo motivo di ricorso, i reclamanti deducono la nullità e/o l'inesistenza della notificazione del ricorso e del decreto attuata nei confronti della società fallita ex art. 15 l. fall.. In particolare, la società reclamante ritiene che tale notifica, nel caso di specie, non poteva essere effettuata in via telematica poiché, al momento della sua esecuzione a cura della Cancelleria, la stessa società aveva chiesto la cancellazione dal registro delle imprese. La Corte d'appello, tuttavia, richiamando l'art. 15, comma 3, l. fall. rileva che solo in caso di esito negativo della notificazione effettuata via PEC all'indirizzo risultante dal registro delle imprese e dei professionisti, la stessa dovrà essere eseguita dall'Ufficiale Giudiziario personalmente al debitore. Poiché, però, agli atti del procedimento risulta allegata la certificazione attestante l'avvenuta notificazione del ricorso e del relativo decreto all'indirizzo PEC della società come risultante dal registro delle imprese con attestazione di avvenuta consegna, la Corte ritiene il motivo infondato. La procedura seguita dal Giudice di primo grado non merita alcuna censura, essendo conforme sia al dettato normativo che alla giurisprudenza della Corte di Cassazione (Cass. civ., sez. I, 2 novembre 2015, n. 22352).
Il socio illimitatamente responsabile non è obbligato a dotarsi di un indirizzo PEC. Con il secondo motivo, parte reclamante eccepisce la nullità della sentenza dichiarativa di fallimento per nullità e/o inesistenza della notificazione del ricorso e del decreto al socio illimitatamente responsabile. La normativa fallimentare stabilisce che costui, prima che il Tribunale ne dichiari il fallimento, deve essere convocato a norma dell'art. 15 l. fall. che, però, pur estendendo la nuova disciplina agli imprenditori individuali, non prevede nulla a proposito dei soci illimitatamente responsabili di società di persone né li obbliga a dotarsi di un indirizzo PEC. Tuttavia, essendo previsto dalla norma richiamata un procedimento notificatorio del tutto particolare ed eccezionale rispetto al dettato codicistico, ne consegue che la notifica di ricorso e decreto ai soci illimitatamente responsabili di società di persone che non siano imprenditori e che siano persone fisiche seguirà l'ordinaria disciplina disposta dagli artt. 137 ss. c.p.c.. Poiché, come già chiarito dalla Cassazione, l'interesse del socio a essere convocato nel procedimento per la dichiarazione del fallimento della società risiede nel fatto che tale dichiarazione produce anche il suo fallimento, la sua mancata convocazione determina la nullità della sola parte della sentenza che lo riguarda, qualora specificamente impugnata, ma non si riflette sulla validità della pronuncia emessa nei confronti della società (Cass. civ., sez. VI, ord., 21 gennaio 2016, n. 1105). Per questi motivi, la Corte d'appello di Palermo dichiara la nullità parziale della sentenza dichiarativa di fallimento nei confronti del socio illimitatamente responsabile. |