Consultazione telematica del fascicolo senza il tramite dell’avvocato

03 Marzo 2016

È possibile per la parte consultare telematicamente il proprio fascicolo senza rivolgersi all'avvocato?

È possibile per la parte consultare telematicamente il proprio fascicolo senza rivolgersi all'avvocato?

Forse ancora non tutti sanno che cittadini, aziende ed Enti, grazie all'evoluzione del PCT (Processo Civile Telematico), possono accedere in modo autonomo alle informazioni relative ad alcune tipologie di procedimenti giudiziari in cui sono "parte" in causa.

Da tempo oramai il Ministero della Giustizia, in ottemperanza di quanto previsto dal CAD (Codice dell'Amministrazione Digitale) ha messo a disposizione un sistema pubblico di accesso via internet, il Portale dei Servizi Telematici (ancor prima il sigip@internet per accedere ai procedimenti avanti ai Giudici di pace) attraverso il quale chiunque può consultare in forma "anonima", l'intero archivio fascicoli presente nei registri di cancelleria di Giudici di Pace, Tribunali, Corti di Appello e dallo scorso 15 febbraio 2016, anche della Suprema Corte di Cassazione (civile e penale).

La consultazione anonima. Per consultazione anonima, si intende senza "autenticazione forte" cioè senza l'utilizzo di un certificato di identità digitale e quindi l'uso di una smart-card (Carta Nazionale dei Servizi, Carta Regionale dei Servizi, Tessera Regionale Sanitaria, Carta di Identità Elettronica) e ovviamente dell'apposito lettore (o chiavetta USB) collegato al proprio computer.

È sufficiente disporre di una connessione internet, un browser e di almeno un riferimento alla causa da ricercare (numero di ruolo, sentenza, data citazione e nome e cognome del giudice, ecc.) collegarsi al sito www.pst.giustizia.it ed accedere ai servizi di "Consultazione pubblica" dei registri, selezionare la Regione, l'ufficio giudiziario e il registro che si vuole consultare.

Tale modalità di accesso, fornisce una vista parziale dei dati, limitata a solo alcune informazioni, relative ad un fascicolo presente nel sistema informatico degli uffici giudiziari.

Ad esempio in ambito Contenzioso civile, la ricerca di un fascicolo consente di visualizzare i seguenti dati:

- numero e data di iscrizione del procedimento (ruolo generale);
- ritualità;
- oggetto del procedimento;
- sezione e giudice;
- data di iscrizione a ruolo;
- data di citazione;
- data prossima udienza;
- stato del procedimento;
- numero e anno della sentenza o del decreto e tipologia dell'esito;
- elenco delle tipologie di parti (AP attore principale, CP controparte principale, ecc.);
- elenco degli eventi processuali registrati.

Una lista completa delle varie tipologie di consultazione, dei criteri di ricerca applicabili e dei risultati ottenibili con tale modalità di consultazione, è disponibile sul il Portale dei Servizi Telematici, al seguente link http://pst.giustizia.it/PST/resources/cms/documents/criteri_di_ricerca_e_informazioni_visualizzate_v2.pdf

L'”autenticazione forte”. La parte che invece vuole prendere visione completa dei propri fascicoli, può farlo ma deve dotarsi di un dispositivo di autenticazione digitale (uno di quelli citati prima o comunque di un certificato digitale conforme alla Carta Nazionale dei Servizi) e quindi effettuare il login. In questo modo si realizza la cosiddetta "identificazione forte" e quindi avrà visione anche:

  • dei dati anagrafici delle parti processuali e dei loro procuratori, in chiaro;
  • dei dettagli del fascicolo processuale dai quali sia possibile risalire ad informazioni di carattere personale e riservato, anche attraverso l'interrogazione di altre banche dati, compresi i documenti depositati dai difensori e i provvedimenti del giudice.

La parte può, quindi, verificare l'andamento dei propri procedimenti dal computer di casa o dell'ufficio senza necessariamente fare ricorso all'avvocato per avere notizie.

Rilevanza del codice fiscale per l'accesso completo ai fascicoli. Come per il difensore o altro professionista abilitato al PCT, però, anche per le parti la ricerca sui fascicoli personali effettuata tramite autenticazione “forte”, avviene mediante il codice fiscale estratto dal certificato digitale e la verifica della presenza dello stesso nei fascicoli.

Purtroppo, non essendo un dato a queste richiesto come obbligatorio, almeno per quanto riguarda i depositi telematici in ambito civile e lavoro, la ricerca e l'accesso completo ai fascicoli personali potrebbe avere esito negativo.

“Autenticazione forte” e pagamenti telematici. Ultima ma non meno importante è la questione pagamenti telematici delle spese di Giustizia. Sempre tramite il Portale dei Servizi Telematici del Ministero è infatti possibile, previa "autenticazione forte", pagare il contributo unificato e i diritti di cancelleria in modalità telematica utilizzando la propria carta di credito o conto corrente bancario ed inviare la ricevuta così ottenuta al proprio difensore che provvederà ad allegarla al deposito telematico.

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