Trascrizione del pignoramentoFonte: Cod. Proc. Civ. Articolo 492
18 Gennaio 2016
Inquadramento
La trascrizione del pignoramento è un adempimento espressamente disciplinato dalla legge che riveste un grande rilievo perché, se non correttamente posto in essere, impedisce di liquidare i beni in sede di esecuzione immobiliare e, per ciò solo, di realizzare la finalità specifica dell'espropriazione forzata immobiliare che è, insieme con quella della distribuzione del ricavato, la liquidazione dei beni pignorati.
Ampie questioni sono state sollevate con riferimento all'efficacia costitutiva o dichiarativa della trascrizione e, in stretta correlazione con queste, al momento in cui si perfeziona il pignoramento, avuto riguardo agli atti dispositivi del bene oggetto di indisponibilità nel momento temporale che va dalla notifica del pignoramento alla trascrizione del pignoramento.
Il principio della continuità delle trascrizioni, oggi avallato dai giudici di merito e di legittimità, comporta l'improcedibilità dell'esecuzione e viene richiesto anche nel caso in cui il bene provenga al debitore esecutato o al dante causa del debitore esecutato per successione ereditaria in cui manca un'accettazione tacita od espressa dell'eredità del de cuius.
Il pignoramento, che consiste in un'ingiunzione che l'ufficiale giudiziario fa al debitore di astenersi da qualunque atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito esattamente indicato i beni che si assoggettano all'espropriazione ed i frutti di essi, si esegue mediante la notificazione al debitore e la successiva trascrizione di un atto nel quale devono essere indicati esattamente, con gli estremi richiesti dal codice civile per l'individuazione dell'immobile ipotecato, i beni ed i diritti immobiliari che si intendono sottoporre ad esecuzione (MANDRIOLI, 57 e ss.).
Nello specifico, l'ufficiale giudiziario, immediatamente dopo la notificazione, consegna copia autentica dell'atto notificato con le note di trascrizione al conservatore dei registri immobiliari competente, che trascrive l'atto e restituisce all'ufficiale giudiziario una delle note.
Il conservatore dei registri immobiliari competente è quello del luogo in cui è situato l'immobile, mentre la nota di trascrizione del pignoramento è la formalità attraverso la quale viene reso pubblico il vincolo di indisponibilità apposto sul bene pignorato.
Materialmente la trascrizione si esegue con il deposito dell'atto, presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari competente per territorio, allo scopo di rendere eventualmente opponibile la nota di trascrizione da parte di soggetti terzi.
Dopo la presentazione, alla nota di trascrizione di Conservatoria, vengono assegnati due numeri: uno generale dato dall'ordine in cui vengono presentati, presso una determinato ufficio tutti gli atti, siano essi trascrizioni, iscrizioni o annotamenti; uno particolare, progressivo ed annuale, specifico per tipo di formalità.
L' art. 555, comma 3 , c.p.c. , prevede che le attività demandate all'ufficiale giudiziario possano essere svolte anche dal creditore pignorante e così, in verità, avviene nella prassi consolidata, dove alla trascrizione provvede il creditore procedente.
Il creditore pignorante richiede all'ufficiale giudiziario il rilascio di copia autentica dell'atto di pignoramento notificato al debitore esecutato e provvederà alla redazione della nota di trascrizione ed al deposito della stessa, della copia autentica dell'atto di pignoramento e dell'attestato di avvenuto versamento della tassa, presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari.
Il codice non prevede termini perentori per lo svolgimento di tali attività, ma afferma che la trascrizione avviene «immediatamente» dopo la notifica dell'atto di pignoramento.
La “ratio” di tale previsione è che solo la trascrizione rende il pignoramento perfetto ed impedisce che terzi di buona fede possano acquistare validamente dal debitore i beni sottoposti al pignoramento non trascritto.
A norma dell' art. 557, comma 2 , c. p. c. , la copia conforme della nota di trascrizione deve essere depositata, a pena di inefficacia del pignoramento, nella cancelleria competente, unitamente alla nota di iscrizione a ruolo, con copie conformi del titolo esecutivo, del precetto e dell'atto di pignoramento entro quindici giorni dalla consegna da parte dell'ufficiale giudiziario del pignoramento e della nota di trascrizione restituitagli dal conservatore dei registri immobiliari.
Momento perfezionativo ed efficacia del pignoramento
Si discute di quale sia il momento perfezionativo del pignoramento, tematica strettamente connessa a quella della natura giuridica dello stesso.
La circostanza che per eseguire il pignoramento è necessario il compimento di una serie di atti, ha posto il problema della riconducibilità allo schema del procedimento ovvero della fattispecie a formazione progressiva.
Deve premettersi che la notificazione dell'ingiunzione al debitore segna l'inizio del processo esecutivo e produce, tra gli altri, l'effetto dell'indisponibilità del bene pignorato; la trascrizione dell'atto completa il pignoramento, oltre a consentire la produzione degli effetti sostanziali nei confronti dei terzi e di pubblicità.
In assenza di trascrizione, non potendo il giudice dell'esecuzione dare corso all'istanza di vendita, il processo non può proseguire.
Di recente , i giudici di legittimità, seguendo il secondo orientamento, hanno riconosciuto alla trascrizione dell'atto di pignoramento sia una rilevanza sostanziale, visti gli effetti previsti dagli artt. 2913 e 2918 c.c. , sia una processuale, tenuto conto di quanto disposto dagli artt. 561 e 562 c.p.c. , che impediscono al giudice dell'esecuzione di ordinare la vendita del bene immobile nel caso in cui il pignoramento non sia stato trascritto ( Cass. civ., 26 maggio 2014, n. 11638 ).
La trascrizione, quindi, è elemento necessario per consentire al pignoramento di esplicare tutti i suoi effetti e la vendita non può essere autorizzata nel caso risulti insussistente il requisito della trascrizione del pignoramento.
La S.C. ha affermato, quindi, che il pignoramento immobiliare, pur componendosi di due momenti processuali cui corrispondono due diversi adempimenti, deve essere configurato come fattispecie a formazione progressiva ( Cass. civ., 20 aprile 2015, n. 7998 ). Il contenuto della nota di trascrizione e la sua importanza
L' art. 2659 c.c. specifica quali sono gli elementi che compongono la nota di trascrizione e ne costituiscono il contenuto:
cognome, nome, luogo, data di nascita, codice fiscale di creditore e debitore, nonché il regime patrimoniale di quest'ultime, se coniugate, ovvero la denominazione, la ragione sociale, la sede ed il numero di codice fiscale delle persone giuridiche, delle società indicate ai capi secondo, terzo e quarto del titolo quinto del libro quinto del c.c. e delle associazioni non riconosciute e delle società semplici (delle quali vanno indicate anche le generalità delle persone che le rappresentano in base all'atto costitutivo);
il titolo da trascrivere e la data di quest'ultimo;
cognome e nome del pubblico ufficiale che ha ricevuto l'atto, ovvero autenticato le firme, oppure dell'autorità giudiziaria che ha pronunciato la sentenza;
la natura, gli estremi catastali e la situazione dei beni cu si riferisce il titolo.
Il responsabile della Conservatoria deve custodire negli archivi tali titoli, inserendo, con numerazione progressiva annuale, le note originali costituenti il registro particolare delle trascrizioni, indicando il giorno di consegna ed il numero d'ordine di registro generale.
Inoltre, ha l'onere di restituire al richiedente un originale della nota in cui certifica l'avvenuta trascrizione.
A decorrere da tale data, il pignoramento produce effetto anche nei confronti dei terzi.
Per comprendere se ed in che termini un atto trascritto sia opponibile ai terzi, bisogna far riferimento unicamente alla nota di trascrizione , le cui indicazioni devono essere tali da permettere di individuare senza dubbi gli estremi del negozio, i beni cui si riferisce ed il diritto sottoposto ad esecuzione.
L'eventuale mancanza od incertezza di tali aspetti non produce effetti sulla validità della trascrizione qualora essa non comporti dubbi sugli aspetti fondamentali del pignoramento poco sopra descritti.
Viceversa, la trascrizione è inopponibile al terzo di buona fede e quello estraneo all'atto trascritto ha l'onere di fare affidamento unicamente sul contenuto della trascrizione.
E' valido il pignoramento compiuto sulla base dei dati risultanti al Catasto alla data del pignoramento e non rileva la variazione catastale non ancora inserita.
Si discute se sia valido il pignoramento quando descriva il bene sottoposto ad esecuzione facendo riferimento ad un dato catastale soppresso, non riferibile ad altri beni e che in precedenza aveva identificato catastalmente l'immobile effettivamente pignorato.
Principio generale, ex art. 2666 c.c. , poi, è che la trascrizione giova a tutti coloro che ne hanno interesse.
Nel caso in cui un bene sia già stato oggetto di pignoramento, il responsabile della conservazione presso i pubblici registri fa menzione nella nota di trascrizione del secondo pignoramento, ex art. 561 c.p.c. .
Gli artt. 2668- bis e 2668- ter c.c. , introdotti dalla l. n. 69 del 2009 , hanno stabilito che la trascrizione del pignoramento ha effetti temporalmente limitati e che la durata è ventennale.
Il termine ventennale di durata dell'efficacia della trascrizione del pignoramento è un termine di decadenza che non subisce sospensioni od interruzioni durante tutta la durata del processo esecutivo (CASTORO, 567 e ss.).
Due sono le tesi che si contrappongono sull'efficacia della trascrizione, non senza precisare che quella che afferma l'esistenza di una fattispecie a formazione progressiva sembra oggi essere quella maggioritaria.
La prima tesi - per cui il pignoramento si perfezionerebbe mediante la notificazione di cui all' art. 555 c.p.c. e non con la trascrizione, assolvendo quest'ultima ad una funzione meramente pubblicitaria - non svilisce il significato delle norme (artt. 2913 e ss. c.c. ) che statuiscono l'inefficacia di determinati atti di disposizione rispetto al creditore pignorante.
Secondo i fautori di tale costrutto, sarebbe più prudente, nonché più rispettoso dello spirito della legge, propendere per una lettura più precisa della dizione normativa, la quale, a ben vedere, prevede esclusivamente il venir meno, in mancanza di rinnovazione, dell'efficacia della trascrizione.
Se ne desume facilmente che la «sanzione» dell'inefficacia colpisca solo la pubblicità ed il suo effetto prenotativo, non incidendo in alcun modo sulle vicende processuali, le quali possono senz'altro scorrere verso il loro sbocco naturale. L'esito della procedura, in assenza di rinnovazione della trascrizione, sarebbe, dunque, semplicemente inopponibile ai terzi acquirenti, secondo i principi che regolano l'efficacia dichiarativa della trascrizione.
Ed ancora, secondo i sostenitori di questa tesi, anche se la trascrizione fosse considerata come elemento costitutivo del pignoramento, si dovrebbe a rigore riconoscere al debitore la totale libertà di disporre dell'immobile tra il momento immediatamente successivo alla notificazione e quello della trascrizione ed un simile esito sarebbe non soltanto foriero di gravi inconvenienti, ma si presterebbe a porre in discussione l'intera impalcatura codicistica relativa agli effetti del pignoramento.
Tuttavia, anche riconoscendo la natura costitutiva della trascrizione del pignoramento immobiliare, non se ne potrebbe comunque dedurre l'idoneità a causare l'estinzione del processo esecutivo.
Ed invero, pur volendo concepire la trascrizione come elemento costitutivo della fattispecie a formazione progressiva, essa non verrebbe definitivamente meno a causa della mancata rinnovazione nei termini di legge, potendo quest'ultima intervenire in un momento successivo nelle vesti di integrazione dell'originaria fattispecie a formazione progressiva.
Di contro, i sostenitori della seconda tesi che, come già detto, ha ricevuto l'avallo della giurisprudenza di legittimità più recente, ritengono che la mancata rinnovazione della trascrizione del pignoramento determini l'inefficacia del pignoramento tenuto conto che quest'ultimo deve intendersi come una fattispecie a formazione progressiva e non un procedimento e che, quindi, il pignoramento si perfeziona con la sua trascrizione e non soltanto con la notifica al debitore.
La rinnovazione della trascrizione del pignoramento va fatta fino al momento in cui viene emesso il decreto di trasferimento del bene pignorato oggetto di vendita, poiché il decreto di trasferimento è l'atto con il quale il giudice dispone la cancellazione delle formalità pregiudizievoli e tra queste anche la cancellazione della trascrizione del pignoramento.
La rinnovazione può essere fatta dal creditore procedente, ma anche dagli altri creditori intervenuti muniti di titolo esecutivo ed anche all'aggiudicatario che vi abbia interesse.
Il sistema della trascrizione immobiliare si fonda sul principio della continuità delle trascrizioni ; infatti, la trascrizione di un acquisto produce i suoi effetti solo se è stato trascritto l'anteriore atto d'acquisto.
Questo principio implica che ad ogni trascrizione contro un soggetto , corrisponda unatrascrizione a favore dello stesso.
Nel caso manchi la continuità delle trascrizioni, quella attuale non è annullata, ma sospesa fin quando la catena dei trasferimenti non venga completata.
Quando avviene la trascrizione dell'atto precedente, le successive trascrizioni hanno efficacia ex tunc.
La trascrizione dell'acquisto a causa di morte in favore del debitore esecutato o dante causa può essere eseguita anche dopo la trascrizione del pignoramento, sanando ex post la continuità delle trascrizioni ( art. 2650, comma 2 c.c. ), che lo stesso creditore può curare la trascrizione del titolo ai sensi dell' art. 2666 c.c. .
In riferimento alle modalità operative di rinnovazione della trascrizione, l' art. 2866 c.c. fa riferimento al dettato dell' art. 2840 c.c. per la rinnovazione dell'iscrizione ipotecaria (nota in doppio originale conforme a quella della precedente trascrizione, da notificare anche nei confronti di colui il quale era stata eseguita la prima e dei suoi eredi). Gli effetti della trascrizione
La trascrizione ha, innanzitutto, la funzione di rendere il pignoramento opponibile ai terzi.
A norma dell' art. 2913 c.c. , non hanno effetto in pregiudizio del creditore pignorante e dei creditori intervenuti nell'esecuzione gli atti di alienazione dei beni sottoposti a pignoramento.
L' art. 2914 c.c. , inoltre, richiama espressamente gli effetti della trascrizione e precisa che non hanno effetto in pregiudizio dei creditori le alienazioni, anche se avvenute in data anteriore al pignoramento, ma che siano state trascritte successivamente.
Gli effetti sostanziali contemplati all' art. 2644 c.c. , non sono gli unici realizzati dalla trascrizione ( Cass. civ., 14 ottobre 2004, n. 20292 ).
La trascrizione del pignoramento costituisce, inoltre, condizione per la prosecuzione della esecuzione, in particolare per la messa in vendita dell'immobile ( Cass. civ., 18 agosto 2011, n. 17367 ).
L' art. 2916 n. 1, c.c. , dettato in relazione agli effetti del pignoramento ed applicabile al sequestro conservativo ai sensi dell' art. 2906 c.c. , non sancisce il divieto d'iscrivere ipoteche (anche giudiziali), ma stabilisce che « nella distribuzione della somma ricavata dalla esecuzione » non si tenga conto delle ipoteche iscritte dopo il pignoramento (od il sequestro).
Da ciò deriva che l'ipoteca iscritta dopo il pignoramento o sequestro conservativo non è nulla, ma introduttiva di effetti nella distribuzione della somma ricavata e nel caso di sequestro l'improduttività di effetti dell'ipoteca successiva è limitata ai creditori sequestranti ( SOLDI, 783 e ss.).
La cancellazione della trascrizione
La trascrizione del pignoramento ha ragione di essere solo e fintanto che è in essere la procedura esecutiva.
L'estinzione della procedura esecutiva, per le ragioni previste dalla legge, comporta la cancellazione della trascrizione.
La cancellazione della trascrizione è disciplinata dall' art. 562 c.p.c. , che prevede come unica ipotesi per procedervi l'inefficacia del pignoramento per decorso del termine ex art. 497 c.p.c. (mancata richiesta della vendita o della assegnazione entro 90 giorni dalla notifica del pignoramento); l'inefficacia del pignoramento comporta l'estinzione del processo esecutivo.
Il giudice dell'esecuzione deve convocare le parti a comparire innanzi a sé, a norma dell' art. 172 delle disp. a tt. c.p.c. che espressamente recita «sentite le parti». Riferimenti
CASTORO, Il processo di esecuzione nel suo aspetto pratico, Milano, 2015, pag. 567;
MANDRIOLI, Corso di diritto processuale civile, III, Torino, pagine 57 e ss., Settima edizione;
A.M. SOLDI, Manuale dell'esecuzione forzata, Quarta edizione, Padova, pagine 783 e ss. |