Osservatorio sulla Cassazione - Febbraio 2017
10 Marzo 2017
Operazione finanziaria nulla se c'è squilibrio abnorme tra le prestazioni a vantaggio della Banca Cass. Civ. – Sez. I – 27 febbraio 2017, n. 4907, sent. Non è meritevole di tutela, e va dichiarata nulla ex art. 1322 c.c. l'operazione finanziaria complessa consistente in un piano di investimento vincolato, a lunga durata, nel quale il cliente non acquisisce la disponibilità della somma di denaro concessa in finanziamento: tale operazione configura un contratto atipico che, però, non supera il vaglio di meritevolezza comportando uno squilibrio abnorme tra le controprestazioni, a favore di un operatore specializzato e professionale qual è la banca.
Insolvenza fraudolenta: rilevanza del silenzio quale dissimulazione dello stato di insolvenza Cass. Pen. – Sez. II – 23 febbraio 2017, n. 8893, sent. In tema di insolvenza fraudolenta, ex art. 641 c.p., anche il silenzio può assumere rilievo quale forma di dissimulazione del proprio stato di insolvenza, quando tale stato non sia manifestato all'altra parte contraente ed il silenzio su di esso sia legato al preordinato proposito di non adempiere (nella specie, veniva condannato l'amministratore per aver concluso un contratto in nome della società avendo taciuto lo stato d'insolvenza).
Conto corrente bancario e protesto per mancato pagamento di un assegno Cass. Civ. – Sez. I – 22 febbraio 2017, n. 4604, sent. Nel conto corrente ordinario i crediti annotati nel conto sono esigibili e indisponibili sino alla chiusura del conto stesso, mentre nel c/c bancario il credito è sempre disponibile e la compensazione tra versamenti e prelievi è immediata; di conseguenza l'art. 1831 c.c. non è applicabile al conto corrente bancario.
Obblighi informativi dell'intermediario in caso di acquisto titoli diverso dalla gestione di portafogli Cass. Civ. – Sez. I – 22 febbraio 2017, n. 4602, sent. In tema di intermediazione finanziaria, nei servizi diversi dalla gestione di portafogli, ai sensi dell'art. 53 Reg Consob n. 16190/2007, l'intermediario fornisce al cliente le informazioni essenziali riguardanti l'esecuzione dell'ordine, mentre non è tenuto a svolgere attività di consulenza nel periodo successivo all'acquisto del titolo.
La qualifica di amministratore di fatto ai fini della bancarotta fraudolenta Cass. Pen. – Sez. V – 21 febbraio 2017, n. 8385, sent. La nozione di amministratore di fatto, ex art. 2639 c.c., postula l'esercizio continuativo e significativo dei poteri tipici inerenti la qualifica o alla funzione: non necessariamente di tutti i poteri propri dell'organo di gestione, ma di un'apprezzabile attività gestoria, svolta in modo non episodico o occasionale. La prova della posizione di amministratore di fatto si traduce nell'accertamento di elementi sintomatici dell'inserimento organico con funzioni direttive.
Società di capitali a ristretta base sociale: presunzione di attribuzione degli utili ai soci pro quota Cass. Civ. Sez. VI – 21 febbraio 2017, n. 4459, ord. Nelle società di capitali a ristretta base sociale, in caso di accertamento di utili non contabilizzati, opera la presunzione di attribuzione "pro quota" ai soci degli utili stessi, salva la prova contraria e la dimostrazione che i maggiori ricavi sono stati accantonati o reinvestiti; la presenza di utili occulti è stata espressamente dichiarata logicamente inconcepibile con l'esistenza di un'apposita deliberazione ufficiale di approvazione del bilancio.
Versamenti in favore di società infra-gruppo: è bancarotta fraudolenta per distrazione Cass. Pen. – Sez. V – 20 febbraio 2017, n. 8008, sent. In tema di reati fallimentari, integra la distrazione rilevante ai fini della bancarotta fraudolenta, la condotta di finanziamento di ingenti somme in favore di società dello stesso gruppo, effettuato dalla società fallita quando già si trovava in una situazione di difficoltà finanziaria e in mancanza di garanzie e senza vantaggi compensativi, sia per il gruppo che per la società stessa. È l'interessato a dover fornire la prova di tale interesse di gruppo, alla luce del quale l'atto distrattivo assuma un significato diverso.
La condotta della dichiarazione fraudolenta Cass. Pen. – Sez. V - 20 febbraio 2017, n. 7941, sent. Il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, ex art. 2 D.Lgs. n. 74/2000, è integrati dalla registrazione in contabilità delle false fatture o dalla loro conservazione ai fini di prova, nonché dall'inserimento nella dichiarazione di imposta dei corrispondenti elementi fittizi, condotte queste ultime tutte congiuntamente necessarie ai fini della punibilità.
Il socio non può proporre reclamo contro la sentenza che ha dichiarato fallita la società Cass. Civ. - Sez. I – 2 febbraio 2017, n. 2957, sent. Qualora una società abbia domandato il proprio fallimento, il socio non è legittimato a proporre reclamo avverso la sentenza dichiarativa, in quanto la delibera assembleare che ha autorizzato l'organo amministrativo alla presentazione dell'istanza ha efficacia vincolante, ex art. 2377, comma 1, c.c., per tutti i soci, salvo che non sia stata impugnata e poi sospesa o annullata. Tale principio vale anche nel caso in cui il reclamo sia stato proposto dal socio dichiarato fallito in estensione: anch'egli, infatti, pur rappresentato in assemblea dal curatore, può comunque impugnare la delibera assembleare.
Cancellazione della società: è necessario integrare il contraddittorio nei confronti dei soci Cass. Civ. – Sez. I – 3 febbraio 2017, n. 2935, sent. In caso di cancellazione di una società di persone dal registro delle imprese nelle more di un giudizio, in caso di impugnazione va esteso il contraddittorio nei confronti dei soci: vi è litisconsorzio necessario allorquando l'azione tenda alla costituzione o alla modifica di un rapporto plurisoggettivo unico, ovvero all'adempimento di una prestazione inscindibile comune a più soggetti.
La tutela dei creditori in caso di riduzione volontaria del capitale sociale ante-concordato preventivo Cass. Civ. – Sez. I – 2 febbraio 2017, n. 2773, sent. Deve ritenersi inammissibile, per atti in frode ai creditori, la proposta di concordato preventivo formulata da una società che non contenga adeguata informazione sull'operazione di riduzione volontaria del capitale sociale: non sussiste alcun antagonismo tra il mancato esercizio dell'opposizione dei creditori alla riduzione del capitale, ex art. 2482, comma 2, c.c., e lo statuto di informazione che va assicurato ai creditori per effetto della domanda di concordato, ex art. 161 l. fall., trattandosi di istituti che presidiano beni giuridici diversi. |