Azione sociale di responsabilità esercitata dal curatore fallimentare

La Redazione
01 Agosto 2016

Anche qualora sia il curatore fallimentare ad esercitare l'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori non è sufficiente la sola contestazione della violazione delle norme di legge o dello statuto, ma è necessario che venga dedotta e dimostrata sia la diminuzione del patrimonio, sia il nesso causale tra questa e le condotte illecite.

Anche qualora sia il curatore fallimentare ad esercitare l'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori non è sufficiente la sola contestazione della violazione delle norme di legge o dello statuto, ma è necessario che venga dedotta e dimostrata sia la diminuzione del patrimonio, sia il nesso causale tra questa e le condotte illecite.

Il comportamento dell'amministratore consistente nel tenere la contabilità in maniera inattendibile non è di per sé rilevante nell'ambito dell'azione di responsabilità sociale quando ad esso non venga attribuita un'autonoma efficacia causale rispetto ai danni al patrimonio sociale.

Ai fini della determinazione del danno subito nell'esercizio di un'azione sociale di responsabilità nei confronti degli amministratori, la deduzione di addebiti specifici e la possibilità di quantificare puntualmente il danno conseguente alle condotte contestate impedisce di applicare il criterio presuntivo della differenza tra l'attivo ed il passivo accertato dal fallimento.

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