Le novità in tema di riscossione
06 Ottobre 2015
La riforma
Lo schema di decreto legislativo “recante misure per la semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione”, (ndr confluito ora nel D.Lgs. 159/2015) emanato in attuazione della legge delega 11 marzo 2014, n. 23 ed approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri il 22 settembre 2015, introduce alcune novità e apporta numerose modifiche all'impianto normativo vigente in tema di riscossione. Tra i principi di delega attuati con il citato D.Lgs. si evidenziano quelli volti alla “razionalizzazione e sistematizzazione della disciplina dell'attuazione e dell'accertamento dei tributi”, all'“armonizzazione e omogeneizzazione delle norme in materia di rateizzazione dei debiti tributari” e alla “revisione della disciplina sanzionatoria, a tal fine prevedendo che ritardi di breve durata nel pagamento di una rata, ovvero errori di limitata entità nel versamento delle rate, non comportino l'automatica decadenza dal beneficio della rateizzazione”. L'articolato in esame si compone di 15 articoli, di cui l'ultimo contiene le relative disposizioni transitorie.
Rateizzazione dei debiti tributari
Alcune importanti novità riguardano la rateizzazione dei debiti tributari. Il numero di rate previsto per le somme dovute in base agli esiti del controllo automatizzato e formale viene elevato da sei a otto nel caso di importo non superiore a 5.000€, al fine di uniformarlo a quello previsto per gli istituti definitori dell'accertamento, mentre con riferimento a questi ultimi viene ampliato il numero massimo di rate da dodici a sedici, se le somme dovute superano i 50.000€. Potrà beneficiare della rateazione anche chi ha ricevuto un avviso di liquidazione per decadenza dalle agevolazioni prima casa e piccola proprietà contadina o un avviso di accertamento per occultamento del corrispettivo con riferimento all'imposta di registro. Sarà possibile, inoltre, rateizzare l'imposta principale liquidata in base alla dichiarazione di successione e, sempre con riferimento a quest'ultima imposta, le somme dovute a seguito di ricevimento di un avviso di rettifica e liquidazione. Altra importante novità, molto attesa dai contribuenti, è data dalla disciplina del c.d. “lieve inadempimento”, che esclude la decadenza dal beneficio della rateazione nel caso di tardivo versamento della prima rata, non superiore a sette giorni, o di insufficiente versamento della stessa, per una frazione non superiore al 3 per cento e, in ogni caso, a diecimila euro. Con riguardo alle somme iscritte a ruolo di importo non superiore a cinquantamila euro, il decreto prevede che l'Agente della riscossione conceda al contribuente, che ne faccia richiesta assumendo di versare in temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica, la ripartizione del pagamento fino ad un massimo di settantadue rate mensili, da saldare anche mediante domiciliazione sul proprio conto corrente. E' altresì consentito di riprendere il piano di rateazione, nonostante l'omesso pagamento di una o più rate, a condizione che il contribuente, all'atto della presentazione della relativa richiesta, provveda al versamento di tutte le rate scadute. In aggiunta a tale ultima disposizione, a beneficio dei contribuenti decaduti da un piano di rateazione nei 24 mesi antecedenti l'entrata in vigore del decreto, è prevista la possibilità di ottenere un nuovo piano di rateazione ripartito fino a un massimo di 72 rate mensili, facendone richiesta entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. Da tale piano di rateazione si decade a seguito del mancato pagamento di sole due rate. Riscossione e sanzioni
Sostanziali novità in senso favorevole al debitore discendono anche dalla riforma degli oneri di funzionamento del servizio nazionale della riscossione. L'onere a carico del contribuente, infatti, viene fissato al 3% per le somme iscritte a ruolo, che sale al 6% per cento in caso di pagamento oltre il termine di 60 giorni dalla notifica della cartella (in quest'ultima ipotesi, la disciplina precedente prevedeva un onere pari all'otto per cento). Per esigenze di razionalizzazione e semplificazione, il decreto delegato interviene anche sull'istituto della sospensione legale della riscossione, che consente al contribuente di chiedere la sospensione delle procedure di riscossione coattiva, in presenza di richieste di pagamento che ritenga infondate. In primo luogo, viene ridotto da novanta a sessanta giorni il termine per poter presentare tale dichiarazione. Inoltre, viene meno la possibilità di presentare la dichiarazione adducendo quale motivazione “qualsiasi altra causa di non esigibilità del credito sotteso”: in tal modo, vengono tipizzate ex lege le ipotesi di sospensione legale, al fine di evitare la presentazione di istanze con finalità dilatorie. Non è più permessa la reiterazione della dichiarazione e, ogni caso, è esclusa la possibilità di invocare l'annullamento del ruolo (decorsi 220 giorni dalla presentazione, senza alcuna risposta da parte dell'ente creditore) quando la dichiarazione di sospensione si basi su motivi diversi da quelli specificamente previsti dalla norma, ovvero nei casi di sospensione giudiziale e amministrativa nonchè di sentenza non definitiva di annullamento del credito.
Per motivi di uniformità e coordinamento tra le varie disposizioni, il decreto innova la disciplina dei termini di decadenza in caso di mancato pagamento di importi rateizzati (che vengono fissati al terzo anno successivo a quello di scadenza dell'ultima rata del piano di rateazione), ovvero nei particolari casi di concordato preventivo, accordo di ristrutturazione dei debiti, accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento e proposta di piano del consumatore.
Altre novità interessano l'accertamento c.d. esecutivo, laddove l'esecutività è ancorata al decorso del termine utile per la proposizione del ricorso, in luogo di sessanta giorni dalla notifica dell'atto; inoltre, la sospensione automatica di 180 giorni, decorrenti dall'affidamento in carico agli agenti della riscossione, non opera in caso di accertamenti definitivi, anche per effetto di giudicato, nonché in caso di recupero di somme derivanti da decadenza dalla rateazione; la comunicazione di avvenuto affidamento delle somme all'Agente della riscossione può essere recapitata al debitore, oltre che con raccomandata semplice, anche per posta elettronica, ordinaria o certificata.
Al fine di evitare l'erogazione di rimborsi eventualmente non spettanti, il decreto legislativo interviene sulla compensazione di crediti, esposti dal contribuente in dichiarazione, con debiti iscritti a ruolo nei suoi confronti, subordinando la possibilità di ottenere a rimborso le somme a credito, messe a disposizione dell'Agenzia delle entrate e per qualsiasi motivo non utilizzate in compensazione dall'Agente della riscossione, al preventivo controllo dei relativi presupposti da parte della stessa Agenzia. Sono altresì contemplate disposizioni di favore per i contribuenti truffati da soggetti incaricati di effettuare adempimenti fiscali. Al riguardo, si prevede tra l'altro che la sospensione delle sanzioni sia svincolata dal preventivo pagamento delle imposte da parte del contribuente.
In tema di autotutela si consente al contribuente, destinatario di un provvedimento di annullamento o revoca parziale avente ad oggetto un atto impugnato, di potersi avvalere degli istituti di definizione agevolata delle sanzioni alle stesse condizioni esistenti alla data di notifica dell'atto, purchè rinunci al ricorso. In tal caso, è espressamente esclusa la possibilità di impugnare autonomamente l'atto di autotutela parziale. Con riferimento agli eventi eccezionali, una nuova norma disciplina sistematicamente la sospensione dei termini relativi ai versamenti tributari, previdenziali e assicurativi, a salvaguardia degli interessi sia del contribuente sia della Pubblica Amministrazione. In particolare, è previsto che siano sospesi parallelamente (e per il medesimo periodo) tutti i termini relativi agli adempimenti processuali, nonché quelli riguardanti le attività di liquidazione, controllo, accertamento, riscossione e contenzioso, in favore dei diversi enti coinvolti. Durante il periodo di sospensione l'Agente della riscossione non può notificare le cartelle di pagamento. Anche per esigenze di semplificazione si prevede, inoltre, la razionalizzazione di tutti gli interessi correlati al versamento, alla riscossione e ai rimborsi di ogni tributo, secondo percentuali che saranno determinate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze possibilmente in una misura unica compresa nell'intervallo tra lo 0,5 e il 4,5 per cento, in ogni caso salvaguardando gli equilibri di finanza pubblica. Infine, viene introdotta una disposizione finalizzata a potenziare la diffusione dell'utilizzo della posta elettronica certificata nell'ambito delle procedure di notifica delle cartelle di pagamento, in un'ottica di massimo efficientamento operativo, riduzione dei costi amministrativi e tempestiva conoscibilità degli atti da parte del contribuente. Si prevede, in particolare, che la notifica della cartella di pagamento nei confronti di imprese individuali o costituite in forma societaria, nonché di professionisti iscritti in albi o elenchi, avvenga esclusivamente a mezzo posta elettronica certificata all'indirizzo risultante dall'INI-PEC (Indice Nazionale degli Indirizzi di Posta Elettronica Certificata). |