Rinviata l'approvazione della Legge di conversione del Decreto Fiscale
15 Novembre 2016
Nulla di fatto per la conversione del Decreto Fiscale collegato alla manovra di fine anno che rottama Equitalia e le cartelle gestite dall'agente per la riscossione. L'approvazione del disegno della legge di conversione, attesa ieri alla Camera è stata rinviata: la Ragioneria di Stato dubita della copertura di alcuni emendamenti e, per questo, il testo dovrà ritornare in Commissione Bilancio e Finanze per le dovute modifiche (oggi in Aula si voterà il rinvio).
Le norme non bollinate sarebbero quelle relative al regime dei minimi e all'ingiunzione di pagamento ai fini dell'avvio della riscossione coattiva. In particolare, la prima consente al contribuente che abbia conseguito ricavi o compensi superiori alle soglie di legge (15mila euro) di restare comunque nel regime agevolato applicando sull'eccedenza l'aliquota del 27%; la seconda prevede che il pagamento spontaneo delle entrate degli Enti locali è effettuato sul conto corrente di tesoreria dell'ente impositore o mediante F24, anche attraverso strumenti di pagamento elettronici, mentre per le entrate diverse da quelle tributarie il versamento è effettuato esclusivamente sul conto corrente di tesoreria o tramite strumenti elettronici.
Ora la sorte per queste due disposizioni è quella di essere stralciate o di essere riviste sulla base delle indicazioni della Ragioneria. L'eventualità che salti il beneficio concesso ai minimi ha subito sollevato la preoccupazione del CNA. «Tale norma, oltre a riconoscere le semplificazioni assicurate ai minimi – ha commentato la Confederazione tramite comunicato - evita i notevoli oneri amministrativi che pesano sulla gestione contabile dell'uscita e dell'eventuale rientro nel regime forfettario. Per chiarire, nell'anno di uscita dal regime l'impresa sarebbe costretta a ricostruire tutta la contabilità ai fini delle imposte dirette, dell'IRAP e dell'IVA con un notevole esborso economico. Sui rilievi contabili della Ragioneria devono prevalere le ragioni di chi vuole aiutare le imprese a crescere e a creare occupazione e ricchezza». |