Estratti conto bancari necessari come prova contraria
21 Dicembre 2015
Il passaggio del denaro dal padre al figlio, che testimonia la vendita di un terreno deve essere documentato dagli estratti conto della banca per poter impugnare gli accertamenti. È la posizione della Cassazione, con la sentenza del 16 dicembre 2015, n. 25283.
L'accertamento IRPEF ricevuto da un contribuente era stato, nella vicenda in esame, impugnato; in esso, era contestato un reddito dichiarato più basso di quello deducibile dai suoi investimenti. La difesa del contribuente verteva sulla vendita di un terreno da parte del padre: se ciò aveva trovato l'accoglimento dei Giudici della CTR, non è stato per quelli della Cassazione. In sede di diritto, infatti, i Giudici di legittimità hanno argomentato sulla necessità della prova da fornire per testimoniare la presenza di tali redditi.
Necessariamente, i Giudici hanno affermato che “a fronte di un accertamento induttivo sintetico [...] l'oggetto della prova contraria da parte del contribuente riguarda non solo la disponibilità di ulteriori redditi (esenti ovvero soggetti a ritenute alla fonte) ma anche «l'entità di tali redditi e la durata del loro possesso devono risultare da idonea documentazione»”. Quale sia tale documentazione, è presto detto. La prova richiesta dalla norma non è infatti difficile da fornire od onerosa, “potendo essere fornita, ad esempio, con l'esibizione degli estratti dei conti correnti bancari facenti capo al contribuente, idonei a dimostrare la «durata» del possesso dei redditi in esame, quindi non il loro semplice«transito» nella disponibilità del contribuente”. Si tratta di una posizione contraria a quella che aveva sostenuto la CTR, secondo la quale non era necessario dimostrare con assegni o documentazione il passaggio del denaro dal padre al figlio; per tale ragione, la sentenza della CTR è stata cassata, in accoglimento del ricorso. |