Procedimento DOCFA: se l'errore è compiuto dal contribuente la variazione della rendita non ha efficacia

La Redazione
29 Agosto 2017

Le variazioni della rendita catastale hanno efficacia a decorrere dall'anno successivo alla data in cui sono annotate negli atti catastali, non si applicano quando si tratti di modifiche dovute a "correzioni di errori materiali di fatto, anche se sollecitate all'ufficio dal contribuente".

Le variazioni della rendita catastale hanno efficacia a decorrere dall'anno successivo alla data in cui sono annotate negli atti catastali, non si applicano quando si tratti di modifiche dovute a "correzioni di errori materiali di fatto, anche se sollecitate all'ufficio dal contribuente" (cfr. Cass. civ. n. 25328/2010).

Considerato che nel caso di specie veniva sollevato da parte del contribuente violazione dell'art. 18 c. 3 della L. n. 388/2000 e dell'art. 74 della L. n. 342/2000, sostenendo che la retrodatazione della rettifica della rendita (sollecitata attraverso la procedura DOCFA), era dipeso da un errore di fatto che giustifica pienamente la retrodatazione della rendita e, dunque, il diritto al rimborso del tributo corrisposto sulla base della rendita determinata in modo erroneo.

Il principio su esposto non può trovare applicazione, poichè, nel caso di specie, il preteso errore che ha originato il procedimento DOCFA di rettifica della rendita catastale sarebbe stato commesso dai contribuenti, mentre tale indirizzo si riferisce al caso in cui tale errore di fatto sia compiuto dall'ufficio e risulti evidente e incontestabile.

Alla luce di quanto esposto, la Corte con l'ordinanza n. 20463/2017, ha rigettato il ricorso.

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