L’Amministrazione deve esercitare il soccorso istruttorio chiamando l’interessato a regolarizzare e non attivando le verifiche d’ufficio

01 Aprile 2016

In esercizio del potere-dovere di soccorso istruttorio, la Stazione appaltante deve chiedere al concorrente le integrazioni documentali e non può attivare autonomamente le verifiche d'ufficio.

Nel caso di specie il ricorrente era stato escluso dalla gara per non aver comprovato il possesso di un requisito di capacità tecnica, a causa dell'omissione della relativa dichiarazione.

Nel dettaglio, al cospetto di una dichiarazione completamente mancante, la Stazione appaltante non aveva chiesto al concorrente di regolarizzare la produzione della documentazione ma aveva optato per acquisire d'ufficio le certificazioni comprovanti, mettendo solo in conoscenza l'interessato della richiesta; sulla base delle risultanze dell'acquisizione, il ricorrente era stato escluso dalla gara.

Secondo il TAR tale modus operandi si pone in contrasto con la ratio dell'istituto del soccorso istruttorio, in attuazione del quale le stazioni appaltanti devono invitare i concorrenti a completare o a fornire chiarimenti in ordine al contenuto dei certificati, documenti e dichiarazioni presentati nel caso se ne ravvisi la necessità.

Nel caso all'esame del Collegio, invece, pur essendosi avveduta dell'errore materiale in cui era incorso il concorrente, l'Amministrazione ha omesso di conferire all'interessato la possibilità di fornire la prova del possesso del requisito mancante. Né, a tal fine, è stata considerata sufficiente la trasmissione per conoscenza all'istante di una copia della richiesta della documentazione che aveva come destinatari i committenti dei servizi di collaudo effettuati in precedenza (questo era il requisito tecnico in questione), “ritenendo il collegio che l'invio all'interessato come diretto destinatario dell'istanza di acquisizione documentale fosse mezzo necessario di cognizione per attirare l'attenzione del medesimo, non sostituibile con altre forme di pubblicità”.

Alla luce di tali considerazioni, il ricorso è stato va accolto, con consequenziale annullamento del provvedimento di esclusione, dell'incameramento della cauzione provvisoria e della segnalazione all'ANAC.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.