Sulla possibilità di attestare la regolarità dei rapporti economico-finanziari intrattenuti con la banca con l’estratto del conto corrente

01 Agosto 2016

Se il disciplinare di gara, in merito al possesso della capacità economica e finanziaria adeguata all'esecuzione dello specifico appalto, non richiede un'attestazione specifica da parte delle banche, ma solo normali referenze bancarie, l'estratto del conto corrente è un documento idoneo ad attestare, al pari della normale dichiarazione bancaria, la regolarità dei rapporti economico-finanziari intrattenuti con la banca.

Nell'ambito di una gara per l'affidamento della gestione di un parcheggio la stazione appaltante stabiliva che la capacità economico-finanziaria delle ditte concorrenti avrebbe dovuto essere dimostrata attraverso il possesso di un determinato fatturato globale e specifico realizzato negli ultimi tre esercizi e, inoltre, attraverso “idonee dichiarazioni bancarie (almeno due)”. Una società, che per il suddetto requisito si era avvalsa di una ditta ausiliaria, veniva esclusa dalla gara avendo allegato sola la referenza bancaria dell'ausiliaria. A seguito dell'attivazione del “soccorso istruttorio” (ove, peraltro, la commissione aveva precisato che la referenza mancante poteva essere prodotta purché “rilasciata in data antecedente alla scadenza del bando”) la concorrente aveva presentato non già una seconda referenza, ma un estratto del conto corrente bancario intrattenuto (dall'ausiliaria) con la Banca, documento ritenuto dalla commissione di gara “non idoneo” a comprovare il requisito richiesto.

Il Collegio ha statuito, in primo luogo, che laddove il disciplinare di gara, in merito al possesso della capacità economica e finanziaria adeguata all'esecuzione dello specifico appalto, non richieda un'attestazione specifica da parte delle banche, ma solo normali referenze bancarie (richiamando la previsione contenuta nell'art. 41, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 163 del 2006), l'estratto del conto corrente è un documento idoneo ad attestare, analogamente a quanto fa la normale dichiarazione bancaria, la regolarità dei rapporti economico-finanziari intrattenuti con la banca.

In secondo luogo, i giudici hanno dichiarato illegittima la clausola del bando che subordinava l'acquisizione della dichiarazione bancaria alla circostanza che la stessa fosse stata redatta prima della scadenza del termine di presentazione della domanda di partecipazione, giacché soltanto l'assenza del requisito (alla data di scadenza del termine di presentazione delle offerte), e non già del documento che lo comprova, può comportare l'esclusione dalla gara.

Peraltro aggiunge il Collegio che nel caso in esame, era certamente possibile ricorrere al soccorso istruttorio. Posto, infatti, che non si verte in tema di assenza di requisiti speciali alla data di scadenza della presentazione dell'offerta (con conseguente acquisizione tardiva dei requisiti di partecipazione), bensì di acquisizione “postuma” di uno dei documenti a comprova, la S.A., ritenendo il documento presentato “non idoneo” a comprovare il requisito, avrebbe dovuto attivare nuovamente la procedura prevista dall'art. 46, comma 1-ter, d.lgs. n. 163 del 2006, in quanto l'acquisizione in sede di soccorso istruttorio della dichiarazione richiesta non avrebbe, comunque, realizzato un'alterazione delle condizioni in cui versavano i concorrenti al momento della scadenza del termine di partecipazione alla gara. E ciò sul rilievo che, come anticipato, le referenze bancarie costituiscono mere dichiarazioni di scienza raccolte in un documento che attesta la (già esistente) solidità finanziaria del partecipante: inoltre, il requisito di partecipazione non è (direttamente) la referenza bancaria, bensì la “affidabilità finanziaria” alla data di presentazione dell'offerta (cfr. TAR Puglia, Lecce, Sez. III, 18 maggio 2016, n. 829).

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