Informativa interdittiva antimafia quale requisito di legittimazione alla stipula del contratto

02 Maggio 2017

L'informativa interdittiva antimafia, riflettente l'esistenza di tentativi d'infiltrazione mafiosa tesi al condizionamento di una società, non integra un requisito di partecipazione alla gara bensì un requisito di legittimazione alla stipulazione, non rientrando in alcuna delle ipotesi contemplate dall'articolo 38 del d.lgs. n. 163 del 2006, vigente ratione temporis.

La sentenza afferma che l'informativa interdittiva antimafia costituisce un requisito prescritto ai fini della stipulazione contrattuale in quanto la condizione della presenza, o meno, di un'informativa pregiudizievole rappresenta un quid che non è congenito e irreversibile, bensì variabile nel tempo: questo sia nel senso che un'impresa per il passato immune da pregiudizi può ben esserne colpita improvvisamente; sia nell'opposto senso che un'impresa, attinta da una simile informativa, potrebbe di lì a poco ottenere un aggiornamento liberatorio fondato su sopravvenienze favorevoli (come avvenuto nel caso concreto), oppure su un riesame in autotutela. Le stazioni appaltanti, pertanto, non possono essere considerate libere, dinanzi al preciso precetto dell'art. 91, comma 4, d.lgs. n. 159 del 2011 (a tenor del quale la richiesta dell'informazione antimafia deve essere effettuata […] al momento dell'aggiudicazione del contratto) di scegliere il momento nel quale effettuare la verifica considerato che l'eventuale esito sfavorevole della verifica, compiuta prima della stipulazione del contratto, di lì a poco potrebbe essere superata da un'informativa prefettizia liberatoria, con la conseguenza che l'impresa sarebbe pur sempre titolata alla stipulazione del contratto finale (anche perché, non venendo in rilievo un requisito di partecipazione alla gara, ma solo di legittimazione alla stipulazione, non potrebbe esserle opposta un'esigenza di continuità nel possesso del requisito).

Nel caso sottoposto al vaglio del Collegio, pertanto, è stata ritenuta illegittima l'esclusione di un'impresa, in quanto la stazione appaltante aveva dato rilevanza ad una informativa prefettizia, esistente al momento dell'aggiudicazione provvisoria, precludendo alla all'impresa medesima di avvalersi dell'informativa prefettizia liberatoria, poco dopo sopraggiunta, che l'avrebbe abilitata alla stipula del contratto.

Se è vero, infatti, che una concorrente, colpita da un'interdittiva antimafia, debba essere estromessa dalla procedura di gara, tuttavia, tutto ciò è legittimo solo al momento dell'aggiudicazione definitiva ed alla luce della situazione esistente in quel momento.

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