Legittima l'esclusione e l'escussione della cauzione del concorrente che non rispetti il termine previsto per la comprova dei requisiti

Anton Giulio Pietrosanti
02 Agosto 2016

Il mancato rispetto del termine previsto dall'art. 48, comma 1, d.lgs. 163 del 2006 per la comprova dei requisiti dichiarati in sede di gara legittima l'esclusione del concorrente e l'escussione della cauzione provvisoria trattandosi di termine avente natura perentoria.

Nell'ambito di una gara bandita da un ente locale per l'affidamento di un servizio di mensa scolastica, un concorrente veniva escluso, con conseguente escussione della cauzione provvisoria, non avendo rispettato il termine di dieci giorni prescritto dall'art. 48, comma 1, d.lgs. 163 del 2006, per la dimostrazione del possesso dei requisiti dichiarati in sede di gara.

Sia l'esclusione che l'escussione della cauzione venivano contestate dall'interessato con ricorso dinanzi al TAR competente. In particolare, il ricorrente censurava la legittimità dell'esclusione in quanto riteneva di poter comprovare i requisiti anche una volta spirato il predetto termine di dieci giorni, non potendosi attribuire ad esso natura perentoria. Del pari, il ricorrente censurava la legittimità della cennata escussione, rilevando che la stessa potesse realizzarsi solo in presenza di una dichiarazione infedele e non anche nel caso (come quello di specie) di una comprova “tardiva” del possesso dei requisiti dichiarati in gara.

Il TAR ha respinto il ricorso confermando la legittimità dell'operato della stazione appaltante.

Nel dettaglio il Collegio ha aderito a quella giurisprudenza che ha optato per la natura perentoria del termine assegnato dalla stazione appaltante nella procedura di verifica ex art 48, comma 2 (Cons. St., Ad. plen., 25 febbraio 2014, n. 10): secondo questa giurisprudenza infatti «non vi sarebbe motivo per ritenere che il rinvio contenuto nel secondo comma dell'art. 48 del d.lgs. n. 163 del 2006, alla disciplina del primo comma del medesimo articolo, non si estenda anche alla previsione del termine di dieci giorni da concedere ai soggetti ivi indicati per comprovare il possesso dei requisiti solo dichiarati in sede di partecipazione alla gara».

Inoltre il Collegio, muovendo dal tenore letterale dell'art. 48, ha ravvisato la legittimità dell'escussione della cauzione provvisoria rilevando come essa discenda inequivocabilmente dall'esclusione della ditta, anche in conseguenza del mancato tempestivo riscontro alla richiesta di documentazione ivi prevista. Del resto tale interpretazione, ha concluso il TAR, trova ulteriore copertura nel principio di responsabilità che deve assumere qualsiasi partecipante ad una gara finalizzata alla stipula di un contratto con la P.A., al fine di non creare ostacoli o ritardi nello svolgimento delle operazioni della stazione appaltante (Cons. St., Sez. V, 25 febbraio 2016, n. 775; Id., 26 maggio 2015, n. 2638).

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