Sui limiti di applicabilità del “nuovo” rito sui contratti pubblici
03 Novembre 2016
La sentenza rappresenta una delle prime decisioni del Consiglio di Stato in ordine al nuovo rito iper-accelerato in materia di contratti pubblici previsto dall'art. 120, comma 6-bis, c.p.a. ed introdotto dall'art. 204, comma 2-bis, del nuovo Codice dei contratti pubblici. Il Consiglio di Stato ha disatteso l'eccezione di tardività della notifica dell'appello sollevata dalla ricorrente del giudizio di primo grado, secondo la quale, ai sensi del citato comma 6-bis dell'art. 120 c.p.a., l'appello avrebbe dovuto essere proposto «entro trenta giorni dalla comunicazione o, se anteriore, notificazione della sentenza e non trova applicazione il termine lungo decorrente dalla sua pubblicazione». Il Consiglio di Stato ha precisato che la disposizione dianzi richiamata è applicabile solo alle controversie aventi ad oggetto l'impugnazione delle esclusioni o delle ammissioni alle procedure di affidamento, all'esito della valutazione dei requisiti di partecipazione, mentre non si applica a quelle aventi ad oggetto l'impugnazione del provvedimento di aggiudicazione definitiva (come nel caso di specie). Inoltre, sotto il profilo inter-temporale, la pronuncia ha chiarito che il nuovo rito de quo, ai sensi dell'art. 216 del nuovo Codice, è applicabile alle procedure ed ai contratti per i quali i bandi o gli avvisi siano pubblicati dopo l'entrata in vigore del nuovo Codice (19 aprile 2016). |