Vincolatività per la Stazione Appaltante delle regole della lex specialis di gara

Paola Martiello
04 Maggio 2016

La stazione appaltante, e per la medesima la stessa commissione di aggiudicazione, è tenuta, in sede di espletamento della procedura, ad attenersi pedissequamente alle regole definite nella lex specialis della gara stessa, che vincola non solo i concorrenti, ma anche la stessa amministrazione, che non conserva alcun margine di discrezionalità nella sua concreta attuazione né può disapplicarla.

La sentenza affronta il tema della vincolatività delle prescrizioni stabilite nella lex specialis non solo per i concorrenti, ma anche per la stessa stazione appaltante. Oggetto di valutazione è l'eventuale margine di discrezionalità riconosciuto a quest'ultima nell'attuazione del bando di gara e la conseguente possibilità di discostarsene.

Il caso di specie riguarda la richiesta di annullamento dell'aggiudicazione definitiva di una procedura di gara bandita da una scuola pubblica, per la mancata corrispondenza tra i requisiti richiesti (organizzazione dei corsi ed eventuale gestione in loco dell'esame finale per la certificazione linguistica), e l'adempimento concreto degli obblighi assunti (l'aggiudicatario affidava a soggetti terzi lo svolgimento degli esami finali).

Il TAR ha accolto il ricorso, ritenendo fondata la censura della terza classificata in punto di inosservanza delle condizioni previste nella lex specialis, anche considerando irrilevante la presenza di specifici accordi tra l'aggiudicataria e la stazione appaltante, diretti a consentire ad entrambe di derogare al bando ovvero di darne una interpretazione discrezionale.

La decisione assunta ribadisce che la stazione appaltante, e per la medesima la stessa commissione di aggiudicazione, è tenuta, in sede di espletamento della procedura, ad attenersi pedissequamente alle regole che l'amministrazione stessa si è data in sede di predisposizione della lex specialis della gara stessa, le quali regole, conseguentemente, non possono essere, in alcun modo, disattese.

Il Collegio ha, al riguardo, condiviso l'orientamento della giurisprudenza più consolidata, secondo la quale le prescrizioni stabilite nella lex specialis vincolano non solo i concorrenti, ma anche la stessa amministrazione che non conserva alcun margine di discrezionalità nella loro concreta attuazione né può disapplicarle, neppure nel caso in cui alcune di tali regole risultino inopportunamente o incongruamente formulate (tra le altre si veda Cons. St., Sez. V, 30 settembre 2010 n. 7217 e Cons. St., Sez. V, 22 marzo 2010, n. 1652).

Il TAR, escludendone la concreta applicazione nel caso di specie, ha poi riaffermato il principio secondo cui l'esigenza di favorire una più ampia partecipazione dei concorrenti alle procedure concorsuali, potrebbe consentire una attività interpretativa della stazione appaltante. Invero il favor partecipationis rappresenta un canone ermeneutico per la soluzione di dubbi interpretativi nel caso di clausole di contenuto equivoco, ma non in presenza di prescrizioni vincolanti della lex specialis di contenuto esplicito e chiaro, come nel caso di specie.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.