Partecipazione del consorzio stabile ove una consorziata esecutrice non possegga i requisiti generali

Diego Campugiani
05 Agosto 2016

Sebbene il principio di immodificabilità soggettiva dei consorzi ordinari che partecipano alla gara debba trovare applicazione anche per i consorzi stabili, questi ultimi, per far fronte all'accertata carenza di un requisito di ordine generale in capo ad una consorziata designata all'esecuzione, possono provvedere all'esecuzione diretta della prestazione stessa (o, eventualmente, tramite i restanti consorziati indicati in offerta).

Il TAR ha confermato che il principio di immodificabilità soggettiva dei consorzi ordinari deve trovare applicazione anche per quelli “stabili”. Sebbene nell'ambito dell'art. 36 d.lgs. n. 163 del 2006 non sia rinvenibile una norma analoga a quella che, all'art. 37, comma 9, sancisce il principio di immodificabilità dei soggetti partecipanti alla gara per i raggruppamenti temporanei ed i consorzi ordinari, tale principio deve trovare applicazione anche nei confronti dei consorzi stabili, posto che anche essi devono dimostrare il possesso dei requisiti generali di tutti i consorziati che vengono individuati come esecutori delle prestazioni scaturenti (ex multis: Cons. St., Sez. V, 17 maggio 2012, n. 2825). Sicché ove si facesse luogo ad una sostituzione, diverrebbe esecutore di una parte delle prestazioni un soggetto i cui requisiti non sono stati verificati in sede di ammissione alla gara. Tuttavia, tale vulnus non sarebbe riscontrabile nel caso in cui non vi sia alcun subentro di un'impresa ad un'altra, ma l'esecuzione diretta o tramite altra consorziata indicata in sede di offerta, i cui requisiti, sarebbero stati verificati in sede di ammissione. Secondo tale prospettazione un consorzio stabile non potrebbe essere escluso per il solo fatto che una delle consorziate esecutrici sia risultata essere priva del requisito della regolarità fiscale, laddove la prestazione possa essere resa direttamente dal medesimo consorzio. Secondo il TAR, infatti, un principio sostanzialmente analogo sarebbe stato espresso dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea (Grande Sezione) nella causa C. 396/14, in cui il giudice europeo ha dichiarato che «il principio di parità di trattamento degli operatori economici (…) deve essere interpretato nel senso che un ente aggiudicatore non viola tale principio se autorizza uno dei due operatori economici che facevano parte di un raggruppamento di imprese invitato, in quanto tale, da siffatto ente a presentare un'offerta, a subentrare a tale raggruppamento in seguito allo scioglimento del medesimo e a partecipare, in nome proprio, a una procedura negoziata di aggiudicazione di un appalto pubblico, purché sia dimostrato, da un lato, che tale operatore economico soddisfa da solo i requisiti definiti dall'ente di cui trattasi e, dall'altro, che la continuazione della sua partecipazione a tale procedura non comporta un deterioramento della situazione degli altri offerenti sotto il profilo della concorrenza». La fattispecie esaminata dalla Corte di Giustizia Europea, ancorché avente ad oggetto un raggruppamento temporaneo di imprese partecipante ad una procedura negoziata di aggiudicazione, presenterebbe, in termini di principio, delle analogie con quella del consorzio stabile che possa comunque provvedere autonomamente all'esecuzione delle prestazioni inizialmente affidate ad una consorziata risulta essere priva dei requisiti generali dichiarati.

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