Sui limiti al diritto di accesso agli atti di gara ex art. 13 d.lgs. n. 163 del 2006

Il TAR afferma che, alla stregua della previsione di cui all'art. 13, comma 5, lett. a), d.lgs. n. 163 del 2006 – che esclude dal diritto di accesso tutte quelle informazioni relative alle offerte «che costituiscono, secondo motivata e comprovata dichiarazione dell'offerente, segreti tecnici e commerciali» – deve certamente essere consentito l'accesso alla documentazione amministrativa e all'offerta economica. Ciò che, invece, ben può essere sottratto al diritto di accesso è la sola offerta tecnica e, più specificamente, quelle parti di tale offerta caratterizzate dal regime di segretezza ex art. 98 d.lgs. n. 30 del 2005. Si ritiene, infatti, che la divulgazione e/o diffusione di disegni e modelli, invenzioni, modelli di utilità o segreti tecnici e/o commerciali che non sono nella disponibilità immediata degli esperti e degli operatori del settore e, comunque, sottoposti a misure tali da farli ritenere segreti, possano, da un lato, arrecare danni al patrimonio aziendale, e, dall'altro lato, avvantaggiare indebitamente eventuali concorrenti.

Tuttavia, il successivo comma 6 del sopra citato art. 13 prevede che il diritto di accesso alle informazioni relative a segreti tecnici o commerciali debba essere riconosciuto al concorrente che lo richieda al fine di difendere in giudizio i «propri interessi in relazione alla procedura di affidamento del contratto» nell'ambito della quale viene formula la medesima richiesta di accesso.

Secondo il Collegio, sussiste il diritto di accesso all'offerta tecnica, laddove l'impresa aggiudicataria si sia limitata ad indicare la presenza di un software con marchio registrato – tra l'altro non materialmente allegato.