Protocollo ANAC - Procure della Regione Campania: previsti obblighi informativi ex art. 80 comma 5, lett. l) del nuovo Codice

07 Febbraio 2017

L'ANAC, la Procura generale della Corte d'appello di Napoli e le Procure distrettuali della Corte d'appello di Napoli hanno siglato un protocollo d'intesa di scambio informativo per “massimizzare il grado di efficacia complessiva delle misure volte alla prevenzione e al contrasto della corruzione nella Pubblica Amministrazione, nonché dell'azione di vigilanza amministrativa in materia di affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici”.

Il 6 febbraio 2017, l'ANAC, la Procura generale della Corte d'appello di Napoli e altre Procure distrettuali della Campania hanno siglato un protocollo d'intesa di scambio informativo (già siglato il 9 gennaio scorso anche con le Procure di Frosinone e di Benevento), per “massimizzare il grado di efficacia complessiva delle misure volte alla prevenzione e al contrasto della corruzione nella Pubblica Amministrazione, nonché dell'azione di vigilanza amministrativa in materia di affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici”.

Tra gli ambiti di collaborazione sono previsti precisi obblighi informativi della Procura nei confronti dell'ANAC finalizzati all'applicazione dell'art. 80, comma 5, lett. l), d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, il quale dispone che sia escluso dalla partecipazione alla procedura d'appalto «l'operatore economico che, pur essendo stato vittima dei reati previsti e puniti dagli articoli 317 e 629 del codice penale aggravati ai sensi dell'articolo 7 del decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 1991, n. 203, non risulti aver denunciato i fatti all'autorità giudiziaria, salvo che ricorrano i casi previsti dall'articolo 4, primo comma, della legge 24 novembre 1981, n. 689. La circostanza di cui al primo periodo deve emergere dagli indizi a base della richiesta di rinvio a giudizio formulata nei confronti dell'imputato nell'anno antecedente alla pubblicazione del bando e deve essere comunicata, unitamente alle generalità del soggetto che ha omesso la predetta denuncia, dal procuratore della Repubblica procedente all'ANAC, la quale cura la pubblicazione della comunicazione sul sito dell'Osservatorio».

All'art. 3 dello stesso Protocollo si legge infatti, che «al fine di consentire all'ANAC di adempiere ai suoi obblighi di pubblicità nel casellario informatico delle imprese e di adottare le proprie determinazioni nell'ambito della gestione del sistema del rating d'impresa di cui all'articolo 83, comma 10, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, la Procura trasmette alla stessa copia delle richieste di rinvio a giudizio per i reati previsti dalla lettera l) dell'articolo 80, comma 5, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, dalle quali emerga espressamente la circostanza che la vittima del reato, individuata mediante le sue generalità, abbia omesso di denunciare i fatti all'autorità giudiziaria senza che ricorressero i casi previsti dall'articolo 4, primo comma, della legge 24 novembre 1981, n. 689».

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