L’omessa dichiarazione sul possesso della certificazione di qualità ISO 14001 è causa tassativa di esclusione dalla gara

La questione posta all'attenzione del Collegio riguarda la valutazione circa l'inserimento, tra le cause tassative di esclusione dalla procedura ad evidenza pubblica, dell'omessa dichiarazione del possesso della certificazione di qualità ISO 14001.

Le ragioni di doglianza attengono all'aggiudicazione della gara (illegittima secondo la ricorrente esclusa ) ad una società che aveva omesso di inserire tra i requisiti posseduti la certificazione di qualità.

In particolare il Collegio è chiamato a valutare se tale omissione, sebbene non espressamente qualificata nella lex specialis come requisito di partecipazione, comporti o meno l'esclusione dalla procedura ad evidenza pubblica.

Il Consiglio , in accoglimento al motivo di appello, osserva che la richiesta contenuta nella Lettera di invito alle imprese partecipanti, di dichiarare il possesso della certificazione di qualità ISO 14001, ancorché non espressamente qualificata negli atti di gara come requisito di partecipazione, non può essere derubricata a mero “obbligo dichiarativo”, la cui inosservanza sia priva di conseguenze sull'esito della gara.

La certificazione del possesso di un «sistema di gestione ambientale», (nel caso di specie la gara aveva ad oggetto l'affidamento del servizio di lavaggio industriale) rappresenta, a parere del Collegio, un essenziale presupposto per il corretto svolgimento, da parte dell'impresa aggiudicataria, del rapporto contrattuale non potendosi quindi ammettere che la suddetta dichiarazione sia stata richiesta inutiliter dalla lettera di invito, sebbene non inserita espressamente nel bando come requisito di partecipazione, a pena di esclusione.