La mancata indicazione degli oneri di sicurezza aziendali non comporta necessariamente l'esclusione

Francesco Pignatiello
10 Luglio 2017

A seguito della pronuncia della CGUE, 10 novembre 2016, C-162/16, (adita con rinvio pregiudiziale proprio nel giudizio de quo), si deve ritenere legittima la mancata esclusione dell'impresa che abbia omesso l'indicazione degli oneri per la sicurezza in assenza di una specifica prescrizione dell'ordinamento ovvero della legge di gara, soprattutto nel caso in cui non sia contestato il sostanziale rispetto da parte della stessa degli oneri di sicurezza necessari.

Con la sentenza in commento, il TAR Molise, che aveva rinviato, con sentenza del 12 febbraio 2016, n. 77, alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea la questione relativa alla necessaria esclusione delle imprese che non indichino i costi della sicurezza aziendale anche in assenza di una specifica previsione nella legge di gara o nel modello di offerta ed anche a prescindere dalla circostanza che, dal punto di vista sostanziale, l'offerta rispetti i costi minimi di sicurezza aziendale, ha concluso il giudizio rescindente, adeguandosi all'interpretazione fornita dalla Corte di Giustizia con la nota ordinanza del 10 novembre 2016 (C-162/16).

Pertanto, in conformità con le conclusioni dell'ordinanza citata, il Collegio ha affermato che la mancata indicazione degli oneri per la sicurezza non può comportare l'esclusione automatica dell'impresa in assenza di una specifica prescrizione dell'ordinamento ovvero della legge di gara, senza ammetterla preventivamente al soccorso istruttorio anche al fine di verificare in concreto che l'offerta rispetti i costi minimi di sicurezza aziendale.

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