Avvalimento e cessione del personale tecnico specializzato

Marco Calaresu
13 Giugno 2017

Il contratto di avvalimento non può prevedere la sola messa a disposizione di attrezzature qualora il requisito tecnico professionale prestato consista in un'autorizzazione rilasciata in presenza di una dotazione minima di attrezzature e di personale tecnico specializzato.

Il giudizio trae origine da una gara avente ad oggetto l'affidamento del servizio integrato di manutenzione, gestione e conduzione di immobili ed impianti tecnologici di un'azienda USL.

Tra i requisiti tecnico professionali era richiesto il possesso dell'autorizzazione per l'installazione, il collaudo, l'allacciamento e la manutenzione di impianti telefonici (prevista dall'allegato 13, art. 2, del D.M. n. 314 del 23 maggio 1992). Il ricorrente principale al fine di soddisfare il possesso di tale requisito aveva presentato un contratto di avvalimento che prevedeva esclusivamente la messa a disposizione di determinati beni strumentali e macchinari, senza far riferimento alla manodopera. Il richiamato contratto di avvalimento è stato censurato in sede di ricorso incidentale ove è stata rilevata l'inidoneità dello stesso al raggiungimento dello scopo, costituendo in realtà un nolo di attrezzature che non può soddisfare il requisito del possesso dell'autorizzazione ex allegato n. 13 del D.M. n. 314 del 1992.

Il TAR nel ritenere fondata tale censura ha sottolineato che anche dopo la nota pronuncia dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato n. 23 del 4 novembre 2016, il limite di operatività dell'avvalimento è dato dal fatto che la messa a disposizione del requisito mancante «non deve risolversi nel prestito di un valore puramente cartolare e astratto, ma è invece necessario che dal contratto di avvalimento risulti un impegno chiaro e concreto dell'impresa ausiliaria a prestare le proprie risorse ed il proprio apparato organizzativo in tutte le parti che giustificano l'attribuzione del requisito». Nel caso di specie, l'elemento dirimente ai fini del possesso del requisito di cui al D.M. n. 314 del 1992 era rappresentato dalla messa a disposizione non solo di attrezzature, ma anche e soprattutto di manodopera qualificata, di cui però non vi è alcun riferimento nel contestato contratto di avvalimento.

Ad avviso del Collegio, pertanto, un contratto di avvalimento così formulato, incentrato sulla generica messa a disposizione dei requisiti di capacità e specificante unicamente gli automezzi e le attrezzature fornite all'ausiliaria, costituisce sostanzialmente un contratto di prestito di attrezzature, che da sé solo non può soddisfare il requisito dell'abilitazione prevista dal D.M. n. 314 del 1992. Invero, quest'ultimo prescrive, ai fini dell'autorizzazione, una dotazione minima di attrezzature e di personale tecnico specializzato, ovvero una specifica organizzazione aziendale di cui non è data contezza nel contratto di avvalimento esibito. Di conseguenza, conclude sul punto il TAR, il contratto di avvalimento in questione «in quanto prescinde dalla cessione di manodopera qualificata ai fini del possesso dei requisiti di capacità tecnica richiesti dalla lex specialis di gara e non dà contezza della presenza di tale manodopera, appare in parte qua avere un contenuto indeterminabile e risulta quindi inidoneo ad assicurare alla ricorrente principale la qualificazione derivante dal rilascio dell'autorizzazione ex D.M. n. 314 del 1992, prescritta dalla lex specialis di gara».

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