Sulla natura degli standard internazionali e delle Linee guida nazionali e regionali richiamate nel bando di gara

Maria Stella Bonomi
13 Settembre 2017

Gli standard internazionali eventualmente richiamati nella lex specialis hanno la funzione di integrare le modalità esecutive per le parti non coperte da specificazioni tecniche obbligatorie; le Linee guida nazionali e regionali, invece, delimitano concretamente gli elementi fondamentali della prestazione richiesta.

La pronuncia risulta di particolare interesse nella parte in cui si sofferma sulla natura degli standard internazionali e delle Linee guida, nazionali e regionali, richiamate dalla lex specialis.

Nella specie, si contestava alla società ricorrente di non aver rispettato i termini del Capitolato speciale, nella parte in cui disponeva che il servizio di erogazione dei pasti dovesse essere, tra l'altro, svolto nel rispetto: (i) di alcuni standard espressi in documenti internazionali; (ii) delle linee di indirizzo nazionale e regionale.

Il Consiglio di Stato precisa, anzitutto, che l'elencazione di fonti di diversa origine nel bando di gara non costituisce un «ventaglio aperto» di possibilità tra cui i concorrenti possono discrezionalmente scegliere. Aderendo alla predetta interpretazione, infatti, si andrebbe a ledere il principio della par condicio, consentendo, di fatto, ai concorrenti la presentazione di offerte con standard, modalità e qualità differenziate.

Il Collegio precisa, poi, che le normative richiamate nel capitolato hanno diversa natura e cogenza.

Gli standard internazionali costituiscono «specifiche tecniche», ai sensi dell'allegato VIII, n. 1 del previgente Codice dei contratti pubblici. Si tratta, quindi, di norme tecniche facoltative, volte a definire le caratteristiche generali del servizio, nonché le più corrette modalità di esecuzione dello stesso, al fine di garantirne il miglior risultato possibile.

Le Linee guida nazionali e regionali – che nel caso de quo contengono prescrizioni tecniche poste a tutela della salute e dell'integrità della persona – costituiscono, invece, norme tecniche «di natura immediatamente ed inderogabilmente precettiva». Ne deriva che, la loro mancata applicazione o violazione integra, da un lato (in sede civile), un grave inadempimento dell'appaltatore, dall'altro (in sede penale), un possibile fattore di contestazione di un illecito commissivo o omissivo.

Gli standard internazionali richiamati nel bando di gara vanno, dunque, a integrare le modalità esecutive delle prestazioni richieste per le parti non coperte da specificazioni tecniche vincolanti. Di contro, le Linee guida delimitano, sul piano negoziale e funzionale, gli elementi fondamentali delle prestazioni.

Il Consiglio di Stato conclude affermando la legittimità dell'esclusione della società ricorrente, avendo la stessa violato la specifica – e tassativa – norma tecnica delle Linee guida ministeriali e regionali che prevedeva il termine ultimo dei cinque giorni per il servizio di somministrazione dei pasti, secondo la c.d. modalità «cook&chill».

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