La valutazione della gravità delle condanne penali riportate dai concorrenti spetta alla Stazione appaltante e non deve essere motivata

Paola Martiello
17 Giugno 2016

La valutazione della gravità delle eventuali condanne riportate dai concorrenti e della loro incidenza sulla moralità professionale spetta esclusivamente all'Amministrazione appaltante, che non è tenuta ed esplicitare in maniera analitica le ragioni di siffatto convincimento, potendo la motivazione di non gravità del reato risultare anche implicita o per facta concludentia.

La pronuncia affronta la questione dell'insussistenza di uno specifico obbligo motivazionale nel caso in cui la P.A. non consideri grave o incisivo sulla moralità professionale il precedente penale del concorrente.

La ricorrente censurava la mancata valutazione della condanna riportata da uno degli amministratori dell'ente aggiudicatario quale causa di inidoneità morale della società, lamentando l'omessa esplicitazione delle ragioni per le quali la condanna non è stata ritenuta ostativa. Il Collegio ha respinto la censura ribadendo il principio che nelle gare d'appalto la valutazione della gravità delle eventuali condanne riportate dai concorrenti e alla loro incidenza sulla moralità professionale spetta esclusivamente all'Amministrazione appaltante (da ultimo, Cons. St., Sez. V, 25 febbraio 2015, n. 927), nell'ambito dell'esercizio del potere discrezionale ad essa attribuito e deve essere effettuata mediante la disamina in concreto delle caratteristiche dell'appalto, del tipo di condanna, della natura e delle concrete modalità di commissione del reato.

Infine, aggiunge il Collegio, nell'ipotesi in cui l'Amministrazione, dopo aver eseguito le dette valutazioni non ritenga il precedente penale grave ovvero incisivo della moralità professionale del concorrente, non è tenuta ed esplicitare in maniera analitica le ragioni di siffatto convincimento, potendo la motivazione di non gravità del reato risultare anche implicita o per facta concludentia

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.