Il verbale di gara (benché indichi i concorrenti ammessi) ha carattere endoprocedimentale e non è autonomamente impugnabile

22 Febbraio 2017

La sentenza afferma che non può essere autonomamente impugnato il verbale di gara allorché rechi l'indicazione dei soggetti ammessi alla gara e, come nel caso di specie, disponga “la sospensione” dell'ammissione di uno dei concorrenti. Il verbale di gara, infatti, ha (recte continua ad avere) carattere “meramente endoprocedimentale” e non può essere oggetto di autonoma impugnazione: l'art. 120, comma 2-bis, c.p.a. prescrive infatti a tutti i concorrenti l'impugnazione di un vero e proprio provvedimento (art. 29, comma 1, del nuovo Codice).

Una società impugnava (con ricorso instaurato in base alle regole poste dall'art. 120 comma 2-bis c.p.a.) un verbale di gara, nella parte in cui ammetteva al prosieguo della gara alcuni concorrenti e sospendeva il giudizio sulla propria ammissione (in ragione della mancata indicazione nell'offerta della terna di subappaltatori).

Una tra le altre concorrenti (controinteressate in giudizio) proponeva ricorso incidentale, contestando l'ammissione della ricorrente principale deducendo che, con sentenza non definitiva del Tribunale di Pescara, la stessa società era stata condannata per aver commesso una frode nell'esecuzione dei contratti conclusi con numerose Aziende Sanitarie

La stazione appaltante riscontrando la violazione segnalata dalla ricorrente incidentale escludeva, definitivamente, la società dalla gara e inviava la relativa segnalazione all'ANAC.

La ricorrente principale proponeva, nell'ambito dello stesso giudizio, motivi aggiunti avverso la propria esclusione.

Il Collegio dichiara, in via preliminare, “la quantomeno parziale inammissibilità del ricorso introduttivo” poiché il verbale impugnato, recante l'ammissione dei concorrenti e la sospensione dell'ammissione della ricorrente, ha “evidentementecarattere“meramente endoprocedimentale” e non rientra nell'ambito di applicazione dell'art. 120, comma 2-bis, c.p.a. che prescrive a tutti i concorrenti l'impugnazione di un vero e proprio “provvedimento”.

La suddetta circostanza - sottolinea la sentenza - appare ancora più evidente in ragione del fatto che la successiva esclusione della ricorrente – impugnata con motivi aggiunti – risulta basata su una motivazione “ulteriore e successivamente emersa, proprio in virtù del ricorso incidentale proposto”.

La censura di inammissibilità non colpisce il ricorso per motivi aggiunti proposto contro il provvedimento di esclusione dalla gara che pertanto viene esaminato.

Quanto al profilo della omessa dichiarazione del grave illecito professionale si rinvia alla segnalazione in Casi e sentenze “Obbligo della onnicomprensività della dichiarazione e self cleaning.

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