La nuova commissione giudicatrice non può rivalutare le offerte tecniche ed economiche già valutate e rese pubbliche dai precedenti commissari

Maria Stella Bonomi
20 Aprile 2016

In caso di nomina di una nuova commissione giudicatrice, la rinnovazione della procedura a partire della nomina dei commissari, mantenendo ferme le offerte già presentate e valutate dal precedente seggio, determina la violazione dei principi di segretezza delle offerte e di par condicio tra le imprese concorrenti. La nuova commissione di gara si trova, infatti, a giudicare su offerte già note, specialmente nella componente del prezzo.

Il TAR afferma l'impossibilità per la nuova commissione di gara di rivalutare le offerte già oggetto di valutazione da parte della precedente commissione giudicatrice. Tale statuizione si pone a presidio dei principi di segretezza dell'offerta economica, di imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa, di trasparenza, nonché di par condicio tra i concorrenti.

La sentenza ricorda infatti che secondo la prevalente giurisprudenza amministrativa, nei casi in cui la procedura è caratterizzata da una chiara separazione tra la fase di valutazione dell'offerta tecnica e quella di valutazione dell'offerta economica, la possibilità di conoscere elementi inerenti l'offerta economica consente di modulare il giudizio sull'offerta tecnica, inficiando, evidentemente, la regolarità della stessa procedura di gara.

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