L’indicazione dei costi aziendali per la sicurezza è (tuttora) elemento essenziale dell’offerta

Ester Santoro
20 Settembre 2016

La sentenza afferma che è illegittima l'aggiudicazione a favore di un concorrente che non abbia specificato nella propria offerta economica i cd. oneri per la sicurezza in ossequio ai principi espressi dalle Adunanze Plenarie del Consiglio di Stato n. 3 e n. 9 del 2015 le quali, allo stato, non risultano superate da arresti giurisprudenziali definitivi.

La pronuncia ribadisce il principio dell'obbligatoria indicazione dei costi aziendali per la sicurezza, in ossequio a quanto statuito dalle Adunanze plenarie del Consiglio di Stato nn. 3 e 5 del 2015, secondo cui l'indicazione di detta voce è richiesta a pena di esclusione anche se non prescritta dalla lex specialis di gara.

Detta causa di esclusione, anche se messa in discussione da un recente indirizzo giurisprudenziale, allo stato, non può essere disattesa in quanto i principi di diritto espressi dall'Adunanza Plenaria non risultano superati da arresti giurisprudenziali definitivi. Pertanto, fino all'intervento di una rimeditazione dei principi espressi dalle richiamate Plenarie, occorre conformarsi alle stesse in omaggio ai principi di speditezza e di ragionevole durata del processo di cui all'art. 2 c.p.a., di uniformità nell'interpretazione giurisprudenziale e di certezza del diritto.

In particolare, l'Adunanza Plenaria n. 3 del 2015 ha precisato che l'obbligo di procedere alla previa indicazione di tali costi si ricava in modo univoco da un'interpretazione sistematica degli artt. 26, comma 6, d.lgs. n. 81 del 2008 e 86, comma 3-bis, d.lgs. n. 163 del 2006. Inoltre, detta indicazione risponde alla finalità della tutela della sicurezza del lavoro (che ha fondamento negli artt. 32, 35 e 41 Cost.) e consente alla stazione appaltante di valutare il rispetto dalla normativa in materia di lavoro da parte della singola impresa in base alla propria realtà organizzativa e operativa, per cui, in mancanza di tale indicazione, verrebbe addossato all'amministrazione un onere di impossibile assolvimento, stante la non conoscenza degli interna corporis dei concorrenti. La pronuncia ha, inoltre, ribadito l'irrilevanza della circostanza dell'indizione della procedura di gara in epoca antecedente alla pubblicazione della Plenaria n. 3 del 2015, atteso che la successiva Plenaria n. 9 del 2015 ha attribuito al principio di diritto in esame valore esclusivamente dichiarativo e privo di carattere innovativo-costitutivo.

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