Sul dies a quo per la proposizione del ricorso in caso di partecipazione di un delegato di un’impresa concorrente a una seduta di gara

Giacomo Quarneti
21 Giugno 2017

La sentenza afferma che, al fine della determinazione del dies a quo per la proposizione del ricorso è irrilevante la partecipazione di un delegato dell'impresa a una seduta di gara in cui sia stata stilata la graduatoria dei concorrenti, ma non disposta formalmente l'aggiudicazione.

La sentenza si sofferma sull'individuazione del dies a quo per la proposizione del ricorso nel caso in cui il delegato di un'impresa presenzi a una seduta di gara nel corso della quale venga stilata la graduatoria delle imprese partecipanti senza che sia disposta la formale aggiudicazione dell'appalto.

Al riguardo, come noto, l'art. 41, comma 2, c.p.a. fissa un principio generale, individuando quale momento iniziale del termine di impugnazione “la notificazione, comunicazione, o piena conoscenza” dei provvedimenti (TAR Sicilia, Catania, Sez. IV, 5 maggio 2017, n. 1005).

Tale principio generale viene richiamato espressamente dal TAR, che lo pone a base di una corretta interpretazione dell'art. 76 d.lgs. n. 50 del 2016. La sentenza rileva invero che la suddetta norma non prevede forme esclusive e tassative di comunicazione dell'aggiudicazione e, pertanto, non incide sulle regole generali del processo amministrativo in tema di decorrenza dei termini di impugnazione dalla data di notificazione, comunicazione o comunque piena conoscenza dell'atto.

Il Collegio si premura, pertanto, di individuare le circostanze idonee a far acquisire la piena conoscenza del provvedimento di aggiudicazione dell'appalto, così da farne decorrere il termine di impugnazione.

A tal fine il TAR evidenzia che l'art. 32, comma 5, d.lgs. n. 50 del 2016 attribuisce esclusivamente alla stazione appaltante la competenza ad aggiudicare la gara, mentre rientrano nelle attribuzioni della commissione giudicatrice (disciplinate dall'art. 77 d.lgs. n. 50 del 2016) e/o del RUP (così come disposto dall'art. 31 d.lgs. n. 50 del 2016) soltanto la redazione della graduatoria sulla base dei punteggi attribuiti e, conseguentemente, l'individuazione della proposta di aggiudicazione (cfr. l'art. 33, comma 1, d.lgs. n. 50 del 2016).

Stante la suddetta distribuzione delle competenze, la presenza di un delegato di un'impresa a una seduta pubblica nel corso della quale venga data comunicazione dei punteggi dell'offerta tecnica ottenuti dalle ditte concorrenti, siano aperte le buste contenenti le offerte economiche, sia stata stilata la graduatoria finale e sia stato dichiarato che l'offerta classificatasi al primo posto in graduatoria sia quella di un'altra impresa concorrente, non rileva ai fini della determinazione del dies a quo per la proposizione del ricorso.

Precisa quindi il TAR che i termini per l'impugnazione dell'aggiudicazione decorrono solo dalla piena conoscenza dell'aggiudicazione – disposta dalla stazione appaltante e non dalla commissione di gara e/o dal RUP- poiché, prima della sua effettiva assunzione da parte della stazione appaltante, non esiste ancora un “atto conclusivo” della procedura di gara.

Si segnala che il Collegio si discosta espressamente dall'orientamento accolto recentemente da un'altra Sezione del medesimo TAR (TAR Veneto, Sez. I, 15 maggio 2017, n. 471) secondo cui ai fini della decorrenza dei termini di impugnazione dei provvedimenti relativi alla procedura di gara «assume rilevanza l'effettiva piena conoscenza dei provvedimenti stessi, ancorché sia acquisita in fase di seduta pubblica o in un'altra circostanza».

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