Il soccorso istruttorio non è invocabile in fase di comprova del possesso dei requisiti

Marco Calaresu
22 Novembre 2016

Non è possibile invocare l'applicazione del soccorso istruttorio nell'ambito del subprocedimento del controllo dei requisiti di cui all'art. 48 d.lgs. n. 163 del 2006. Tale possibilità, oltre a dilatare ulteriormente i tempi della procedura di evidenza pubblica, deve essere esclusa in considerazione della radicale differenza tra i due istituti. Da un lato, infatti, il soccorso istruttorio consente di integrare e regolarizzare le dichiarazioni dei concorrenti, mentre, dall'altro lato, il sistema delineato dal legislatore all'art. 48, comma 1, d.lgs. n. 163 del 2006 impone all'amministrazione di richiedere ad un numero di offerenti non inferiore al 10 per cento delle offerte presentate, arrotondato all'unità superiore, scelti con sorteggio pubblico, di comprovare, entro dieci giorni dalla data della richiesta medesima, il possesso dei requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativa.

La sentenza respinge l'appello proposto avverso la pronuncia del TAR Abruzzo che aveva dichiarato la legittimità dell'esclusione del ricorrente da una procedura aperta per l'affidamento della progettazione esecutiva, ed esecuzione dei lavori, per la realizzazione di un parco urbano. Nel dettaglio, il giudice di primo grado aveva rilevato che il ricorrente, in sede di verifica, ex art. 48, comma 1, d.lgs. n. 163 del 2006, aveva dimostrato il possesso di un requisito tecnico esclusivamente attraverso il deposito di un'autocertificazione, e non attraverso i documenti idonei come richiesto dalla norma di legge e dalla stazione appaltante. Il Consiglio di Stato dichiara l'infondatezza della censura con la quale è stata contestata la mancata applicazione dell'istituto del soccorso istruttorio durante le attività di comprova dei requisiti ai sensi dell'art. 48 d.lgs. n. 163 del 2006. Nella sentenza in esame si evidenzia preliminarmente che, come chiarito dalla giurisprudenza, nelle gare d'appalto il termine per comprovare il possesso dei requisiti di cui all'art. 48, comma 2, d.lgs. n. 163 del 2006 ha carattere ordinatorio-sollecitatorio con riferimento alle posizioni dell'aggiudicatario e del secondo graduato, mentre è dichiaratamente perentorio il termine stabilito dal comma 1, concernente la diversa ipotesi della verifica a campione delle imprese offerenti sorteggiate. L'introduzione dell'istituto del soccorso istruttorio non ha inciso su tale interpretazione. Al riguardo, prosegue il Consiglio di Stato, deve notarsi che si tratta di due istituti del tutto distinti atteso che, il primo consente che siano integrate o regolarizzate le dichiarazioni del concorrente, ivi incluse le dichiarazioni sostitutive, mentre, il secondo, impone all'amministrazione di richiedere ad un numero di offerenti non inferiore al 10 per cento delle offerte presentate, arrotondato all'unità superiore, scelti con sorteggio pubblico di comprovare, entro dieci giorni dalla data della richiesta medesima, il possesso dei requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativa.

Conseguentemente, il soccorso istruttorio non può essere utilizzato anche all'interno di questo subprocedimento. In conclusione, precisa il Collegio, non è sufficiente che il concorrente estratto fornisca un indizio di prova circa il possesso dei requisiti, dal momento che la norma è chiara nel senso che deve essere offerta la prova della titolarità del requisito in questione, né si possono riversare sull'amministrazione oneri istruttori al fine di accertare un requisito che non può che essere nella titolarità del concorrente. Sicché l'onere dimostrativo in questione si accompagna al principio di autoresponsabilità di chi rende le dichiarazioni sostitutive.

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