Irrilevanza della regolarizzazione postuma della posizione previdenziale nelle gare d’appalto

Federica Moschella
23 Giugno 2016

In tema di violazione degli obblighi contributivi e tributari, l'istituto dell'invito alla regolarizzazione – il c.d. preavviso di documento unico di regolarità contributiva negativo (già previsto dall'art. 7, comma 3, d.m. 24 ottobre 2007 e ora recepito a livello legislativo dall'art. 31, comma 8, d.l. 21 giugno 2013, n. 69) – può operare solo nei rapporti tra impresa ed Ente previdenziale, ossia con riferimento al d.u.r.c. chiesto dall'impresa e non anche al d.u.r.c. richiesto dalla stazione appaltante per la verifica della veridicità dell'autodichiarazione resa ai sensi dell'art. 38, comma 1, lett. i), d. lgs. n. 163 del 2006: pertanto, ai fini della partecipazione alle gare – caratterizzate da esigenze di celerità e dalla necessità di garantire la par condicio tra i partecipanti alla procedura medesima – a nulla rilevando la buona fede dell'impresa e la successiva sanatoria del debito contributivo, non è ammessa la regolarizzazione postuma della posizione previdenziale.

Il Consiglio di Stato, in tema di violazione degli obblighi contributivi e tributari, ha ribadito che nelle gare d'appalto (anche dopo l'entrata in vigore dell'art. 31, comma 8, d.l. 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modificazioni dalla l. 9 agosto 2013 n. 98) non sono consentite regolarizzazioni postume della posizione previdenziale.

In tal senso, l'impresa deve essere in regola con l'assolvimento degli obblighi previdenziali ed assistenziali fin dalla presentazione dell'offerta e conservare tale stato per tutta la durata della procedura di aggiudicazione e del rapporto con la stazione appaltante.

Nella specie, in ordine alla gara per l'affidamento di lavori di manutenzione stradale indetta dal Comune, quest'ultimo revocava l'aggiudicazione provvisoria sulla base dell'irregolarità contributiva, mentre la società espulsa sosteneva che il provvedimento espulsivo e tutti gli atti conseguenti erano illegittimi, perché la suddetta irregolarità contributiva non era stata definitivamente accertata, non avendo l'Ente previdenziale provveduto a invitare l'impresa alla regolarizzazione prima di emettere il d.u.r.c. negativo, situazione che comunque era stata prontamente sanata.

Il Collegio, applicando il suddetto principio di diritto alla fattispecie concreta, ha affermato che è del tutto irrilevante l'eventuale adempimento tardivo dell'obbligazione contributiva, in quanto l'istituto dell'invito alla regolarizzazione – il c.d. preavviso di documento unico di regolarità contributiva negativo (già previsto dall'art. 7, comma 3, d.m. 24 ottobre 2007 e ora recepito a livello legislativo dall'art. 31, comma 8, d.l. 21 giugno 2013, n. 69) – può operare solo nei rapporti tra impresa ed Ente previdenziale, ossia con riferimento al d.u.r.c. chiesto dall'impresa e non anche al d.u.r.c. richiesto dalla stazione appaltante per la verifica della veridicità dell'autodichiarazione resa ai sensi dell'art. 38, comma 1, lett. i), d. lgs. n. 163 del 2006 ai fini della partecipazione alla gara d'appalto (Cons. St., Ad. plen., 29 febbraio 2016, nn. 5 e 6; id., 25 maggio 2016, n. 10).

La Sezione ha, pertanto, confermato la sentenza impugnata, precisando che la regolarizzazione postuma delle irregolarità contributive vale esclusivamente nei rapporti tra impresa e ente previdenziale, per il riconoscimento di benefici o sgravi contributivi, o ancora per evitare le sanzioni previste per l'omesso versamento; non potendo ciò avere certamente valore ai fini della partecipazione alle gare, giacché caratterizzate da esigenze di celerità da un lato e dalla necessità di garantire la par condicio tra i partecipanti alla procedura medesima dall'altro lato. Tali elementi, infatti, non possono che condurre a ritenere irrilevante la regolarizzazione postuma di irregolarità contributive verificatesi in pendenza della gara, a prescindere dalla buona fede dell'impresa e dalla successiva sanatoria del debito contributivo, che interessano solo riguardo ai profili sanzionatori.

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