Sulla responsabilità del concessionario nel caso di inadempimenti dell’impresa esecutrice dei lavori

Nicola Posteraro
24 Marzo 2017

La sentenza afferma che il concessionario, nella sua veste, svolge non solo il ruolo di mera stazione appaltante, ma anche quello più lato di committente: con la conseguenza non solo dell'assunzione delle procedure di aggiudicazione, ma anche degli oneri d'interesse del committente ai fini della vigilanza sul regolare e compiuto adempimento del contratto da parte dell'impresa esecutrice dei lavori. Ad esso si applica, quindi, il disposto dell'art. 1228 c.c.

Nel caso di specie, Roma Capitale autorizzava l'affidamento in concessione, alla S.S.D. Lazio Pallavolo s.r.l., di tre aree di proprietà comunale, ai fini della realizzazione e successiva gestione di impianti sportivi: la società provvedeva, così, ad avviare apposita procedura ad evidenza pubblica per individuare l'impresa che avrebbe dovuto effettuare i lavori di realizzazione dell'impianto de quo, ai sensi degli artt. 146 e 149 del d.lgs. n. 163 del 2006.

Successivamente, l'Amministrazione, dopo aver comunicato al concessionario l'avvio del procedimento di risoluzione del contratto e di revoca della concessione in considerazione di una serie di inadempimenti, adottava provvedimento di decadenza della concessione e di risoluzione del contratto.

Avverso tale provvedimento, la S.S.D. Lazio decideva di ricorrere al TAR, affermando, tra le altre cose, che ad essa, quale concessionario, non potevano essere addebitati inadempimenti risalenti alle imprese esecutrici dei lavori in questione: queste, infatti, non erano qualificabili come ausiliari, essendo state individuati secondo i metodi dell'evidenza pubblica.

Poiché in primo grado il TAR rigettava il ricorso, la S.S.D. Lazio si rivolgeva al Consiglio di Stato, appellando la decisione.

Il Consiglio di Stato, in linea con quanto disposto dal TAR, afferma che al concessionario si applica il disposto dell'art. 1228 c.c., a mente del quale «Salva diversa volontà delle parti, il debitore che nell'adempimento dell'obbligazione si vale dell'opera di terzi, risponde anche dei fatti dolosi o colposi di costoro».

E ciò in quanto il concessionario, nella sua veste, affermano i giudici, svolge non solo il ruolo di mera stazione appaltante, ma anche quello più lato di committente: con la conseguenza non solo dell'assunzione delle procedure di aggiudicazione, ma anche degli oneri d'interesse del committente ai fini della vigilanza sul regolare e compiuto adempimento del contratto da parte dell'impresa contraente.

La responsabilità del fatto dell' “ausiliario”, precisa il Collegio, dopotutto, prescinde dalla natura del rapporto che sia intercorso con il preponente: il debitore risponde dell'opera del terzo comunque se ne avvalga nell'attuazione della sua obbligazione, ponendo la medesima a disposizione del creditore, sicché la stessa risulti a tale stregua inserita nel procedimento esecutivo del rapporto obbligatorio.

Infine, la sentenza precisa ulteriormente che l'opera delle ditte appaltatrici se non è configurabile come un rapporto di lavoro dipendente, non sfugge comunque ai poteri ex contractu di direzione e di controllo del committente.

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